Casellati scioglie la Commissione esteri del Senato. Punito politicamente il Presidente Petrocelli per aver votato NO alle armi in Ucraina
La Casellati scioglie la Commissione esteri del Senato
Nella giornata di ieri la Giunta per il Regolamento del Senato ha dato parere positivo allo scioglimento della Commissione esteri. La fine di una Commissione permanente del Parlamento è qualcosa che non era mai stata fatta prima.
Il pretesto per far fuori il Presidente della commissione, Vito Petrocelli, era stata la sua provocazione -abbastanza stupida- il 25 Aprile quando aveva augurato una buona festa della “LiberaZione”, provocando dure reazioni per quella “Z” maiuscola.
In realtà il dissidio era precedente come confermato da lui stesso: quando il 31 marzo il Senato decideva di approvare in seconda lettura il decreto del governo che garantiva armi (senza nessuna specifica su quantità e qualità) al governo di Kiev, tutti i partiti (fatta eccezione di qualche componente del Misto tra cui Alternativa) decidevano per seguire senza discussioni la linea Draghi, votò contro in solitaria.
Il primo commento del senatore Petrocelli alle agenzie è stato assai poco conciliante: “Quanto deciso dalla Giunta per il regolamento è una vendetta politica, nei confronti di un senatore che legittimamente ha detto no all’invio delle armi in Ucraina” scandisce incontrando i giornalisti. Per il senatore la posizione dell’invio delle armi a Kiev resta un errore. “Noi – avverte – mandiamo armi a chi dice che il nazista Bandera è un eroe, a chi dice che i militari della Azov che resistono a Mariupol sono eroi”.
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