Mosca ha annunciato la presa di Kransnyi Lyman nel territorio del Donetsk. Il portavoce della Difesa: “La città è stata completamente liberata”. L’intelligence britannica: ora i russi cercheranno di avanzare verso le città chiave ancora controllate dagli ucraini, Sloviansk e Kramatorsk.
Kransnyi Lyman caduta in mano russa
Il portavoce del ministero della Difesa, Igor Konashenkov, ha dichiarato che la città di Kransnyi Lyman nella Repubblica Popolare di Donetsk (DPR) è ora completamente sotto il controllo delle Forze Armate russe.
Mosca ha ridato a Lyman il nome con cui era chiamata fino al 2016. La città, ha detto Konashenkov, è stata “completamente liberata”.
Secondo l’ultima valutazione dell’intelligence britannica, la conquista della città di Lyman da parte dei russi è strategicamente importante:
“Il 27 maggio, le forze russe hanno probabilmente catturato la maggior parte della città di Lyman, nel nord dell’Oblast di Donetsk, in quella che probabilmente è un’operazione preliminare per la prossima fase dell’offensiva russa nel Donbass“.
Latest Defence Intelligence update on the situation in Ukraine – 28 May 2022
Find out more about the UK government’s response: https://t.co/SNyBZINIl2
🇺🇦 #StandWithUkraine 🇺🇦 pic.twitter.com/XzTbIJ8R1J
— Ministry of Defence 🇬🇧 (@DefenceHQ) May 28, 2022
“Nei prossimi giorni – prosegue la nota dell’intelligence della Difesa Gb – è probabile che le unità russe nell’area diano priorità alla forzatura dell’attraversamento del fiume. Per ora, lo sforzo principale della Russia rimane probabilmente a 40 km a est, intorno alla sacca di Severodonetsk, ma una testa di ponte vicino a Lyman darebbe alla Russia un vantaggio nella potenziale prossima fase dell’offensiva nel Donbass, quando probabilmente cercherà di avanzare verso le citta’ chiave controllate dagli ucraini piu’ in profondita’ nell’Oblast di Donetsk, Sloviansk e Kramatorsk”.
“Se la Russia riuscisse a conquistare queste aree – conclude la nota – molto probabilmente il Cremlino lo vedrebbe come un risultato politico sostanziale e lo ritrarrebbe al popolo russo come una giustificazione dell’invasione”.
Leggi anche
- Putin delendo est: l’impossibilità politico mediatica di essere equilibrati
- La nuova guerra fredda: popoli, populismo e democrazia senza demos
- Antonio Spadaro e le sue 10 considerazioni sulla guerra in Ucraina
- Usa, Contras e lo scandalo Irangate: le resistenze dimenticate
- Non solo Azov: tutte le infiltrazioni neonaziste nelle forze armate ucraine
- Dalla pandemia alla guerra: la distopia nel cambio d’epoca
- L’America Latina volta le spalle agli Usa: nessuno Stato sanziona la Russia
- Cartoline da Salò: il nuovo libro di Alexandro Sabetti