Un ‘filtro’ sulle presenze in tv, un organismo che ‘valuti’ gli ospiti e soprattutto svolga un’azione preventiva di garanzia per distinguere cosa è informazione e cosa non lo è. Questo vogliono Copasir e Commissione di vigilanza Rai. Questa la nota di Marta Collot, portavoce di Potere al popolo su questa vicenda che rischia di diventare un maglio della censura.
Marta Collot: “Rai e Copasir silenziano le opposizioni”
“Il Comitato Parlamentare per la Sicurezza della Repubblica ha dato via libera a un’indagine conoscitiva sulle ingerenze straniere nei media nazionali, dopo aver ascoltato i vertici Rai e Agcom.
L’obiettivo dichiarato è quello di creare un organismo che valuti gli ospiti e svolga un’azione preventiva sulla disinformazione, che dovrebbe allargarsi anche ai social network, data la complessa situazione ucraina.
In sostanza, un vero e proprio Ministero della Verità che filtri l’informazione in modo tale che solo le veline della NATO arrivino ai nostri occhi e alle nostre orecchie.
E infatti i rappresentanti del Copasir andranno a Washington il 12 giugno, per poi recarsi a Bruxelles, dove il Parlamento Europeo ha già approvato un provvedimento per una guerra alla disinformazione. Sarebbe meglio dire guerra alla Russia e ad ogni voce critica che nei vari paesi si alza contro l’invio di armi, l’escalation e il riarmo.
Sin dall’inizio dell’attacco russo stiamo vivendo in un clima da caccia alle streghe, con una propaganda di guerra martellante. Scelte come queste mostrano lo stato di salute delle nostre democrazie, mentre si sprecano discorsi retorici intorno alla difesa del libero pensiero.
È il risultato di un modello e di alleanze internazionali guerrafondaie e antipopolari, con cui la rottura diventa ogni giorno più necessaria.”
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