Nessuna squalifica, solo una multa per Leonardo Bonucci dopo l’aggressione al segretario generale dell’Inter, Mozzillo, durante la Supercoppa Italiana: questa la sentenza della giustizia sportiva. E fa discutere anche la squalifica di Massimiliano Allegri.
La farsa della giustizia sportiva
Non ce ne vogliano i tifosi della squadra più blasonata d’Italia ma gli ultimi due casi di sentenze emesse dal giudice sportivo, eufemisticamente discutibili, riguardano entrambi tesserati della Juventus e non si riesce proprio a capire quale sia il metro di giudizio rispetto a episodi simili, riguardanti tesserati di altre squadre, sanzionati in tutt’altra maniera.
Ovviamente stiamo parlando dei casi riguardanti Leonardo Bonucci e Massimiliano Allegri. Il difensore della Juventus e della nazionale, ricordiamolo, è stato protagonista di un alterco con Cristiano Mozzillo, segretario generale dell’Inter, al momento del gol vittoria dei nerazzurri durante la finale della Supercoppa italiana.
Nelle immagini che hanno fatto il giro di web e tv, si vede Bonucci strattonare e rivolgersi a muso duro verso l’uomo a bordo campo, reo di aver esultato. Le frasi pronunciate dal capitano della nazionale (!) sarebbero state “Non mi esulti in faccia! Che cazzo fai? Ti ammazzo…”
Il caso finisce alla procura federale e il giudice sentenzia: ammenda di 10.000 euro a Bonucci “per essersi reso protagonista di un alterco con un dirigente della squadra avversaria che veniva dal medesimo strattonato. Infrazione rilevata da un collaboratore della Procura Federale”
A sua volta la società nerazzurra viene multata di 5000 euro perchè il tesserato presente a bordo campo non era presente nella distinta consegnata all’arbitro.
Se nel caso di Mozzillo c’è un regolamento applicato, nel caso del giocatore non si capisce affatto la decisione presa dal giudice su cosa si basi.
Per non rimanere nel campo dell’interpretazione personale, riportiamo per il caso specifico cosa dice il regolamento (come fatto notare anche dal giornalista Maurizio Pistocchi) :
A voi il giudizio.
L’altro caso scottante riguarda il tecnico dei bianconeri, Massimiliano Allegri, che al termine del match con il Napoli è stato squalificato una giornata per essersi rivolto “con espressioni ingiuriose” verso l’arbitro Sozza.
Ma ecco che quotidiano Il Tempo svela quanto contenuto nel rapporto della Procura Federale relativo a Juventus-Napoli e queste sarebbero le espressioni “ingiuriose”:
Data la mitezza della sentenza i casi sono due: o il quotidiano scrive il falso, e dunque aspettiamo una querela da parte della società bianconera e del suo tecnico, che non risulta al momento, oppure gli organi della Giustizia Sportiva hanno un serio problema di credibilità.
Basti pensare a casi precedenti che in queste ore diversi tifosi stanno ricordando sui social, con tutt’altre decisioni prese dal giudice.
Nel settembre del 2018, al termine del match vinto a Marassi dall’Inter contro la Samp, l’allenatore dei nerazzurri Luciano Spalletti fu squalificato per due turni per aver esultato davanti a una telecamera (!). E sempre il tecnico toscano, stavolta sulla panchina del Napoli, proprio in questo campionato, il 26 ottobre 2021, prende una giornata di squalifica con ammenda di 5mila euro per un applauso considerato ironico dall’arbitro, ma che dai filmati è tutto da dimostrare.
E andando indietro nel tempo ci sono altri casi particolarmente nebulosi, come quando Guarin nel 2013 prese una giornata di squalifica per “sguardo intimidatorio” al quarto uomo, e Cassano due per “atteggiamento aggressivo” nei confronti del guardalinee. Cioè per la postura del corpo…
E come dimenticare un altro caso clamoroso che ebbe come protagonista Esteban Cambiasso nel 2010?
Ovviamente i casi sono molti di più e riguardano diverse squadre ma il punto è lo stesso per tutti: il Codice di Giustizia Sportiva si applica o si interpreta? E nel secondo caso, in base a cosa?
Una giustizia che non dipana matasse ma crea sospetti e dietrologia è l’antitesi di quello che dovrebbe essere per lo sport.
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