Macron, Scholz e Draghi arrivati in mattinata a Kiev, si sono lasciati andare alle prevedibili dichiarazioni di rito ma, a parte la retorica, cosa bolle in pentola? Secondo molti osservatori, poco.
Macron, Scholz e Draghi in visita a Irpin. Il premier: “Avete il mondo dalla vostra parte”
I tre leader europei sono arrivati arrivati in mattinata a Kiev a bordo di un treno notturno partito dalla stazione di Medyka, nel sud est della Polonia, dopo circa 10 ore di viaggio a causa della chiusura dello spazio aereo ucraino. Il cancelliere tedesco Scholz: “Non vogliamo solo dimostrare solidarietà, vogliamo anche assicurare che l’aiuto che diamo – finanziario, umanitario ma anche di armi – proseguirà”
“Vorrei inviare un messaggio di sostegno e di unità europea agli ucraini”. Queste le prime parole del presidente francese Macron, appena sceso dal treno. ”Incontreremo il presidente Zelensky, andremo in un luogo di guerra dove sono stati commessi massacri, avremo colloqui programmati”.
”Avete il mondo dalla vostra parte‘, ha dichiarato a un comandante ucraino il premier Draghi durante la sua visita a Irpin, il sobborgo a nord di Kiev diventato uno dei luoghi simbolo del conflitto ucraino a causa dei massacri di civili scoperti dopo che la città è stata riconquistata dalle forze ucraine a fine marzo.
Queste le dichiarazioni di rito dunque, ma a parte la retorica, cosa bolle in pentola? Secondo diversi commentatori, non molto, soprattutto per la diffidenza da parte ucraina. Ne è convinto Alberto Negri. E gli fa eco anche Giorgio Cremaschi.
Alberto Negri: Tre briganti e tre somari a Kiev, quelli vogliono armi non frottole
Giorgio Cremaschi: gli inutili
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