La mappa sottostante mostra gli stati che stanno sanzionando la Russia a causa dell’invasione dell’Ucraina, ma fa vedere anche un’altra cosa: l’imbarazzante isolamento dell’Occidente. Nonostante la conclamata aggressione armata, la grande maggioranza degli stati sta scegliendo di non prendere posizione.
FT analizza l’isolamento dell’Occidente
Capire i motivi di questa situazione è ovviamente di importanza estrema: qualche indizio ce lo dà un interessante intervista apparsa sul Financial Times che analizza la reazione di India e Sud Africa.
Molto in sintesi: la Russia ha sempre affermato che il motivo dell’invasione dell’Ucraina è la minaccia della NATO, cosa che la NATO stessa ha sempre negato totalmente, imputando la guerra all’imperialismo russo.
Le immagini atroci di Bucha, che sono rimbalzate in tutto il globo, avevano il potenziale di modificare la percezione a favore della versione proposta dalla NATO, ma purtroppo sono state seguite a stretto giro dalle prese di posizione suicide (da un punto di vista diplomatico) di USA e UK, che hanno chiaramente affermato che lo scopo delle sanzioni è quello di indebolire Putin.
“è anche importante notare qui che il Sud Africa vede questa non necessariamente solo come una guerra tra Russia e Ucraina, ma in realtà questa è quasi una guerra per procura che viene combattuta tra la Russia, l’Occidente e la Nato (…) Quindi, se questo è visto come una sorta di grandi potenze che si sfidano l’una contro l’altra con mezzi diversi, una attraverso l’invasione militare, l’altra attraverso le sanzioni economiche, la posizione a cui torna il Sudafrica, a parte la sua enfasi sul dialogo , è che vuole ribadire le sue credenziali indipendenti e non allineate quando si tratta di politica estera. Non vuole essere coinvolto nella lotta tra un blocco e l’altro”.
e ancora:
“l’India in un certo senso ha preso le distanze da quel tipo di inquadramento del problema Russia-Nato. Ma gli indiani non apprezzano le urla che dicono che l’obiettivo di tutto questo è indebolire la Russia, o che Putin deve andarsene. Uno potrebbe dire che sì, vogliamo una Russia più debole che non possa invadere i suoi vicini, ma quella sfumatura andrà perduta. Tutti i paesi nel Sud del mondo sentiranno quelle urla e russi e cinesi le interpreteranno. Diranno: guardate ragazzi, ve l’avevamo detto che non si trattava dell’Ucraina. Si trattava della Nato che voleva indebolire la Russia e sbarazzarsi di Putin da sempre. E questa guerra per procura allontanerà la questione ucraina dal centro della scena.”
Insomma, il problema dell’Occidente è sempre lo stesso: l’arrogante atteggiamento padronale di chi sa di avere la forza dalla sua parte. Non è solo la storia passata di disinteresse verso le guerre nel sud del mondo che ci inchioda. Anche adesso non ci sono stati tentativi seri di concordare le sanzioni con gli altri paesi, e le uscite improvvide ed autoreferenziali di USA e UK sono perfette per dimostrare che l’Occidente pensa sempre e solo ai propri interessi.
Quando i no-pax insistono a dire che l’unica soluzione possibile è inviare armi su armi è perchè sono completamente immersi in questa mentalità autoreferenziale. L’invio di armi prolunga la guerra in modo indefinito, la strada diplomatica internazionale potrebbe invece portare a risultati ben più importanti per il popolo ucraino.. ma ormai è chiaro a quasi tutti ad USA e UK non importi nulla degli ucraini. A sostenere la soluzione militare sono rimasti quasi solo i benpensanti nostrani, troppo penosamente centrati su loro stessi per essere in grado di capire alcunchè delle questioni globali.
- L’articolo del Financial Times
- Fonte della mappa
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