La separazione tra occidente e resto del mondo può essere un esito di questo conflitto che già ora sta spingendo a un abbraccio forzato Russia e Cina.
L’abbraccio tra Russia e Cina
Allontanare la Russia dall’Europa e dall’Occidente per stringerla alla Cina in un abbraccio ancora più fecondo di autoritarismo, è un grave errore.
Tra l’altro rischierebbe di allontanare dall’Occidente potenze emergenti o emerse come Brasile, Turchia, India, la stessa Israele, che hanno rapporti commerciali stretti con la Russia.
Non so quanto convenga, anche in termini di involuzioni autoritarie dei regimi di questi paesi: in un colloquio con l’Occidente sarebbero tenuti a rispettare maggiormente i diritti umani e sarebbe sempre aperto uno spazio per loro auspicabili evoluzioni in senso democratico, fuori da questo colloquio ciò sarebbe più difficile.
Ma il colloquio fa bene a tutti e senza di esso anche l’occidente e specie la vecchia Europa, alle prese con il problema del fabbisogno energetico, potrebbe slittare dalla democrazia alla democratura, tendenza a mio avviso già in atto (e non ci si bei delle nostre radici e cultura che farebbero da anticorpi, pensiamo a ciò che eravamo nemmeno un secolo fa).
Temo che la separazione tra occidente e resto del mondo possa essere un esito di questo conflitto, con danni enormi per la stessa Europa in primis, che abbisogna di risorse energetiche e che, al di là dell’economia, avrebbe comunque un interesse al contrario, coltivando la vocazione storica a fare da ponte tra occidente e oriente.
Naturalmente la guerra è stata iniziata da Putin, commettendo a mio avviso, al di là dell’aggressione e dei morti innocenti, un grave errore, quello di attizzare nell’est nazionalismi e sentimenti antirussi. Ma siamo certi si stia facendo di tutto per indurlo alla ragione e quindi per instaurare una seria trattativa?
In Italia abbiamo un ministro degli esteri che afferma che Putin è peggio di un animale e che si spinge ad affermare che con lui quasi non si possa trattare (è il senso di quel “Zelensky non deve fare un passo indietro“).
Il premier che tanto piace all’America corretta e liberal non lo ammonisce né tanto meno rimuove, il che induce a ritenere siano sparate concordate. Sono sparate che non hanno nulla a che vedere con la nostra tradizione, che è quella dei Fanfani, dei Moro, di Andreotti e Craxi, e pure di Berlusconi e Prodi.
Biden non perde l’occasione di offendere quello che è comunque il leader di un impero, mentre nega, giustamente, la possibilità di un intervento Nato in loco.
Ecco, gli Usa avrebbero potuto farsi parte attiva di una trattativa, che ne avrebbe rafforzato una leadership mondiale opaca, vecchia, invece attizzano e provocano: anche le parole sono importanti, anche quelle possono essere missili, se escono non da noi al bar o sui social ma dalla bocca di uomini di stato.
E io francamente non mi ricordo una simile irresponsabilità nemmeno durante la guerra fredda. E mi chiedo, ma questi veramente vogliono un conflitto mondiale tombale?
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