Per il filologo Luciano Canfora, che ha definito la leader di Fratelli d’Italia neonazista, “una valutazione politica in termini di metafora politologica non può costituire reato, qualunque giurista lo sa”.
Luciano Canfora: “La Meloni è neonazista”
In una intervista rilasciata all’Adnkronos, Luciano Canfora ha voluto chiarire il suo pensiero sull’espressione “neonazista nell’animo” riferita alla leader di Fratelli d’Italia Giorgia Meloni durante una lezione in un liceo barese.
“Il termine ‘neonazista’ è un’altra cosa rispetto a ‘nazista’. Neonazista è, ad esempio, l’atteggiamento di chi usa le navi da guerra per respingere i migranti. Si tratta di comportamenti piuttosto recenti di una dirigente politica che ha le sue idee, secondo me troppo forti, sul terreno fondamentalissimo della migrazione in atto nel Mediterraneo e su cui a suo tempo abbiamo sentito parole tremende”
“Neonazista è uno che non accetta e non rispetta l’unità del genere umano e che riguardo al fenomeno migranti si esprime in maniera bellica. Coloro che scappano dalla Libia sono esseri umani da rispettare altrettanto degli ucraini e non da respingere con le cannoniere. Questa è la mia obiezione e la ragione per la quale io approdo al concetto di neonazista, perché rassomiglia a quell’atteggiamento mentale secondo cui alcuni esseri umani sono di serie B”.
La conclusione di Luciano Canfora è sulla querela annunciata dalla Meloni:
“Una valutazione politica in termini di metafora politologica non può costituire reato, qualunque giurista lo sa. Poi, da quando il Parlamento Europeo ha proclamato una equiparazione tra nazismo e comunismo, i due termini sono stati sdoganati e sono diventati definizioni politiche. Se uno mi definisce comunista, che devo fare? Devo indignarmi? Devo querelare? Cerchiamo di ragionare in termini razionali e non emotivi. Le parole vanno apprezzate nella loro esattezza”.
La presa di distanza da parte della preside del liceo Fermi
A prendere le distanze dalle parole del professor Luciano Canfora è la dirigente del Liceo Fermi, Giovanna Griseta, spiegando in una nota che il filologo era “stato invitato unicamente per la sua nota competenza di tipo storico-analitico, così come gli altri relatori del Convegno nel loro specifico ambito di ricerca, i quali hanno offerto contributi di carattere geopolitico, giuridico-internazionalistico e documentaristico, così da presentare un quaqro indagativo composito e multidisciplinare. Pertanto -qualsiasi asserzione di ordine squisitamente politico, ideologico e personale, per di più avulsa dal contesto oggetto di studio, è esclusivamente da ricondurre alla responsabilità del docente ed è da considerarsi completamente estranea alla dimensione formativa approntata per l’occasione dalla Scuola”.
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