La ministra ha respinto l’idea che gli agenti siano dotati di codici identificativi, per essere facilmente rintracciati.
Lamorgese, no ai codici identificativi
La ministra Luciana Lamorgese, oggi a Milano, rispondendo a un giornalista, il riferimento è agli scontri con gli studenti di Torino e Milano durante i cortei di commemorazione del giovane morto a Udine in un incidente durante un periodo di stage, ha respinto l’idea che gli agenti siano dotati di codici identificativi, per essere facilmente rintracciati. 7
“Sono già in essere le telecamere sui caschi delle forze di polizia che servono a documentare le azioni proprio per la massima trasparenza e questo serve a tutti, a chi manifesta, ma anche alle forze di polizia. Siamo in questa fase ora, non mi sposterei“.
La ministra dovrebbe sapere che le telecamere, in queste circostanze, individuano l’eventuale irregolarità, il comportamento violento, il reato, ma nella fattispecie, praticamente mai consentono l’individuazione dell’autore.
Evidentemente, essendo questo un tema molto sensibile per l’alleato di governo Matteo Salvini, tra i più accaniti contestatori di questa possibilità, e contemporaneamente tra i più scontenti della permanenza della Lamorgese al Viminale, la ministra non vuol prestare il fianco ad altri possibili attacchi.
Il tabù italiano dei codici identificativi per le forze dell’ordine
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