Evgenij Solonovich, 88 anni, il massimo italianista russo, è stato escluso dal comitato organizzativo del Premio Strega.
L’intellettuale, ha tradotto da Dante a Petrarca fino ad Ariosto e Montale, è appassionato di sonetti del Belli e conosce a memoria i libretti di Verdi e Rossini. Eppure non farà parte della platea dei lettori nominati dagli istituti italiani di cultura dopo la sospensione delle attività di quello di Mosca per decisione del ministero degli Esteri.
Il commento del professor Angelo d’Orsi*.
Angelo d’Orsi: “Siamo alla russofollia”
Ultime notizie dal fronte della russofobia divenuta russofollia: per decisione del nostro ministro degli Esteri (un vero uomo di cultura e un gigante politico come Gigino Di Maio), due autorevolissimi letterati russi, finora membri del comitato di selezione del Premio Strega, Evgenij Solonovich, 88 anni, il massimo italianista russo, e Anna Jampol’skaja, ne sono stati esclusi.
Guai ai Russi, insomma! Che siano vivi o morti, intellettuali o artisti, letterati o musicisti, atleti o felini, devono essere banditi dal consesso della “civiltà”. Ma non ci viene in testa che chi commette simili atti appartiene precisamente a quel mondo di barbarie contro il quale dichiara di schierarsi?
Stasera ospite di Giovanni Floris, a “Dimartedì”, se capiterà l’occasione di dirlo e se non sarò interrotto alla prima frase, tenterò di denunciare per l’ennesima volta queste nefandezze, e più in generale il clima che il ceto politico di governo sta creando con la complicità di troppi giornalisti e comunicatori. È tempo di reagire. È tempo di agire.
*Angelo d’Orsi: Laureato, in Filosofia del Diritto, con Norberto Bobbio, nel 1972. Professore ordinario di Storia delle dottrine politiche all’Uuniversità di Torino. Autore di “Gramsci. Una nuova biografia.”
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