Nel volantino sulla “palestra di fascismo” viene annunciata la nascita di un luogo di aggregazione fascista nel quartiere Trento, con tanto di effige di Benito Mussolini.
A Verona spuntano i volantini della “palestra di fascismo”
Verona continua ad essere, suo malgrado, una delle città più “nere” d’Italia per la presenza di tante entità neofasciste attive sul territorio.
L’ultimo episodio arriva da una serie di volantini apparsi in città che promuovono la nascita di un luogo di aggregazione fascista nel quartiere Trento, con tanto di effige di Benito Mussolini.
“Arcobaleno nero – la prima palestra di fascismo di Verona”: questo il titolo di un volantino.
“Perché è una palestra? Perché il fascismo è lo sport completo“, recita il volantino, che spiega: “Siamo un gruppo di giovani italiani di ogni età, apolitici e apartitici. A Verona mancano gli spazi di aggregativi per i giovani militanti disallineati dall’ideologia dominante. A ciò noi diciamo no, e questo luogo che mancava oggi lo andiamo a creare. Abbiamo un’idea e la difenderemo. Contro l’integrazione dello straniero, noi propugnamo la disintegrazione. Siamo ribelli, il dinamismo che ci pulsa nelle arterie. Il nostro desiderio è Ordine”.
Il testo, colmo della classica retorica reazionaria, si conclude con: “Vogliamo mordere la Vita, rendendo i nostri corpi macchine perfette per graffiare la società. Fino a farla sanguinare. Presso la nostra palestra è il posto giusto per forgiare il tuo corpo, l’unica arma che abbiamo per affrontare a testa alta le sfide del millennio. Lo sbarco è imminente nel quartiere Trento. Non sei convinto? Vieni a dircelo in faccia. E anche se porti questo volantino, non faremo sconti a nessuno”.
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