È diventato virale il video shock del rapimento e dell’uccisione di Nazar Mohammed, meglio conosciuto come Khasha Zwan, famosissimo comico afghano: nonostante stia per essere giustiziato, non smette di deridere i talebani.
Khasha Zwan tra solidarità e distacco
Il comico afghano ci fa piangere, scatena in noi empatia e solidarietà ma anche un certa distanza. Noi non siamo così vessati, le limitazioni alle nostre libertà sono giuste e sopportabili, i nostri governanti sobri, razionali e anche sbarbati.
Noi, quando lavoriamo, se messi a posto dal nostro progressistissimo datore di lavoro, siamo perfino sovraretribuiti, anche laddove siamo semplicemente retribuiti con una misera paga sindacale.
Noi non dovremmo criticare né prender in giro nessuno, dovremmo solo provare gratitudine per i nostri padroni. Il comico afghano, perciò, non ci appartiene.
Per noi è solo un altro show, la sua lotta per la libertà non è la nostra, qui la libertà, da un po’, è relativizzata e all’uopo perfino derisa (e poi, si sa, ci sono donne e uomini molto meno liberi di noi), al più la libertà nostra è convertita in un asterisco, è protetta da un disclaimer, è celebrata da un gesto simbolico.
La nostra libertà è una cuccia dorata e pure strapagata.
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