In Oklahoma la delazione di cittadini privati contro persone sospettate di aver abortito è inserita come legge dello Stato.
Oklahoma, aborto vietato sin dal concepimento
Il governatore repubblicano dell’Oklahoma, Kevin Stitt, ha promulgato una legge che vieta tutti gli aborti dopo la fecondazione, rendendo il suo Stato, autentico bastione conservatore nel sud degli Stati Uniti, come quello con le normative più restrittive in termini di interruzione volontaria della gravidanza.
“Ho promesso al popolo dell’Oklahoma che come governatore avrei firmato qualsiasi legge pro-vita che fosse stata presentata, e sono orgoglioso di aver mantenuto quella promessa oggi”, ha detto il repubblicano in una dichiarazione. “In Oklahoma, ci alzeremo sempre in piedi per la vita”, ha aggiunto.
Il nuovo testo apre le porte alle azioni legali avviate da cittadini comuni contro persone sospettate di aver abortito. La definizione di aborto, secondo il testo, non comprende però , unica scappatoia, “l’uso, la prescrizione, la fornitura o la vendita di pillole del giorno dopo, nè qualsiasi tipo di contraccezione o contraccezione d’emergenza”.
Questa legge, ispirata a quella in vigore in Texas, era stata approvata dal legislatore dell’Oklahoma a metà maggio tra le minacce al diritto all’aborto da parte della Corte Suprema, che, secondo un documento rivelato dai media Politico, sembra pronta a tornare indietro di 50 anni dalla sua storica decisione di proteggere l’aborto.
Planned Parenthood, l’organizzazione che difende il diritto all’aborto, aveva già annunciato che avrebbe “citato in giudizio l’Oklahoma”. “Questo divieto deve essere fermato, insieme a tutti gli altri divieti che questo stato ha approvato nell’ultimo mese”, ha affermato su Twitter.
Continua la lunga corsa all’indietro sui diritti civili negli Usa.
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