Dopo l’approvazione del testo di dialogo con l’opposizione in Messico, il presidente venezuelano Nicolas Maduro ha nominato i nuovi ministri del suo governo.
Venezuela: Nicolás Maduro designa i nuovi ministri
Nella giornata del 19 agosto, il presidente Nicolás Maduro ha nominato alcuni nuovi ministri all’interno del governo della Repubblica Bolivariana del Venezuela. La modifica che ha destato maggior attenzione è stata la nomina di Jorge Arreaza come ministro delle Industrie e della Produzione Nazionale, il che significa che Arreaza lascerà l’incarico di ministro degli Esteri che occupava da quattro anni.
“Con la sua capacità di lavoro, la sua intelligenza e il suo impegno, avanzeremo con maggiore forza nel rilancio delle forze produttive del Paese!“, ha detto Maduro sulla nomina di Arreaza, che fa parte integrante della squadra di governo sin dal 2011.
Il nuovo ministro degli Esteri sarà invece Félix Plasencia, che in precedenza era stato nominato dallo stesso Maduro come ambasciatore del Venezuela in Cina. Questa scelta dà una chiara indicazione su quello che sarà l’orientamento della politica estera venezuelana nei prossimi anni, sempre più orientata verso l’Asia e la Cina in particolare, un prezioso alleato economico per Caracas che deve ancora sottostare alle sanzioni unilaterali illegali imposte dagli Stati Uniti.
Il ministero degli Affari Interni sarà invece affidato a Remigio Ceballos Ichaso, che sarà titolare della Giustizia e della Pace: “La sua esperienza nelle Forze Armate Nazionali Bolivariane (FANB) e la grande capacità etica e morale e lealtà verso la patria, è garanzia di stabilità e pace“, ha affermato il presidente Maduro.
L’ammiraglio William Serantes Pinto ha assunto la carica di nuovo ministro per lo Sviluppo Minerario Ecologico, dopo aver lasciato solo un mese fa l’incarico di Comandante Generale dell’Esercito Bolivariano. Yelitze Santaella, già governatore dello Stato di Monagas, avrà invece nelle sue mani il portafoglio dell’Istruzione, andando così a rilevare l’incarico che era rimasto vacante dopo il decesso di Aristóbulo Istúriz, morto nello scorso mese aprile per problemi cardiaci.
Tra le altre nomine, Margaud Godoy occuperà il ruolo di ministro della Donna e dell’Uguaglianza di Genere, già governatore dello Stato di Cojedes, mentre Mervin Maldonado, ministro della Gioventù e dello Sport, sarà il nuovo vicepresidente settoriale per il socialismo sociale e territoriale, con il compito di “ottenere la massima felicità e il massimo benessere del popolo venezuelano”, secondo le parole pronunciate da Maduro.
I nuovi ministri sono stati congratulati anche dalla vicepresidente Delcy Rodríguez, secondo la quale i nuovi ministri “sono integrati con grande senso di responsabilità ed efficienza nelle loro funzioni nel gabinetto nazionale. Sempre al servizio del popolo venezuelano“.
Intanto, in Messico si è conclusa la prima parte del dialogo tra il governo e l’opposizione, dando vita ad un accordo che è stato successivamente approvato dall’Assemblea Nazionale di Caracas. “È stato pubblicato nella Gazzetta Ufficiale il Protocollo d’Intesa tra il Governo della Repubblica Bolivariana del Venezuela e i settori dell’opposizione. Apprezzo il sostegno e l’approvazione dei deputati dell’Assemblea Nazionale. Per la sovranità e la pace!”, ha scritto il presidente attraverso il proprio account Twitter.
Nel documento, i rappresentanti dei settori dell’opposizione hanno riconosciuto il governo di Nicolás Maduro, hanno accettato di rinunciare alla violenza, lavorare per il benessere dei venezuelani e richiedere la cessazione delle sanzioni e delle misure restrittive che violano i diritti umani da parte degli Stati Uniti.
Anche il segretario generale delle Nazioni Unite, il portoghese António Guterres, ha commentato positivamente l’esito del dialogo tra il governo bolivariano e l’opposizione. Stéphane Dujarric, portavoce del segretario generale, ha affermato che Guterres incoraggia entrambe le parti “a impegnarsi pienamente in un dialogo inclusivo e significativo nel pieno rispetto dei diritti umani“. Ringraziando i governi di Norvegia, Messico, Paesi Bassi e Russia per il ruolo di mediazione svolto, Guterres ha anche affermato di “fare appello a tutti i membri della comunità internazionale a sostenere una soluzione negoziata che sia di proprietà e guidata dagli stessi venezuelani“.
Pur mostrando disponibilità al dialogo, il governo bolivariano non è pronto a scendere a compromessi per quanto riguarda le sanzioni imposte illegalmente dagli Stati Uniti. In uno dei suoi ultimi atti come ministro degli Esteri, Jorge Arreaza ha affermato che “le sanzioni penali statunitensi generano sofferenza per il popolo venezuelano e hanno ostacolato il dialogo politico“. “Non sono concessioni imperiali. Devono eliminarle per la loro illegalità e perversione. Ponete fine a ricatti e pressioni“, ha affermato l’ormai ex capo della diplomazia di Caracas.
Le richieste in questo senso sono oramai numerose da parte di tutta la comunità internazionale, eppure gli Stati Uniti, seguiti a ruota da Canada ed Unione Europea, continuano a soffocare il Venezuela con misure coercitive che non hanno nessun fondamento giuridico nel diritto internazionale.
Anche l’Ufficio dell’Alto Commissario per i diritti umani dell’ONU ha recentemente affermato che nazioni come Venezuela, Cuba, Siria e Iran non possono ottenere servizi essenziali a causa delle sanzioni alle quali sono sottoposte. Tra questi citano medicine, cibo, elettricità, acqua e carburante. Inoltre, gli esperti dell’Alto Commissariato riconoscono che lo scopo di questa politica è di far precipitare queste nazioni nella povertà.
La dichiarazione chiede ai Paesi che impongono misure restrittive unilaterali di ritirarle o ridurle per non ledere il diritto allo sviluppo, né violare lo stato di diritto e i diritti umani.
Giulio Chinappi è su World Politics Blog.
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