Sembra Saigon ’75, invece è l’evacuazione dell’ambasciata USA. Kabul è caduta. L’immagine del fallimento dopo 20 anni di occupazione armata che si prefiggeva di “esportare la democrazia” a suon di bombe.
Kabul è caduta, la fuga americana
Ironia della sorte, Joe Biden, l’8 luglio aveva dichiarato testualmente:
“L’Afghanistan non è il Vietnam. In nessuna circostanza vedrete mai persone che vengono prelevate dal tetto di un’ambasciata americana in Afghanistan”.
Sono ore drammatiche nella capitale, con migliaia di civili in fuga per paura di vendette da parte dei miliziani.
“I talebani hanno iniziato a entrare a Kabul e avanzano da ogni lato“: lo ha riferito il ministro dell’Interno afgano, Abdul Sattar Mirzakwal.
Una notizia che, probabilmente, segna l’inizio della caduta del governo del presidente Ghani, sempre più isolato nel Paese.
I capi talebani hanno ordinato ai propri combattenti di astenersi da ogni violenza, permettendo il passaggio a chi voglia lasciare la città.
Sempre il ministro dell’Interno ha garantito che “Kabul non sarà attaccata e che la transizione avverrà in modo pacifico”.
Acting Interior Minister Abdul Sattar Mirzakwal said Kabul will not be attacked and that the transition will happen peacefully.
He assures Kabul residents that security forces will ensure the security of the city. pic.twitter.com/uim9LVqn9q
— TOLOnews (@TOLOnews) August 15, 2021
I negoziatori talebani sono diretti verso il palazzo presidenziale per preparare il passaggio di potere. L’emittnte Al Arabia, citando fonti del governo, ha confermato: “Il presidente Ashraf Ghani, nelle prossime ore lascerà il potere a un governo ad interim guidato dai talebani”.
Dalla capitale arrivano notizie di sporadici colpi di arma da fuoco, molti check-point dell’esercito sono stati abbandonati. I diplomatici e cittadini dell’Unione europea si stanno spostando in località protette, pronti a lasciare il Paese. Elicotteri americani sono atterrati vicino all’ambasciata degli Stati Uniti per evacuare il personale. Veicoli blindati hanno iniziato a lasciare la sede diplomatica, probabilmente diretti verso l’aeroporto.
Com già anticipato nella giornata di ieri, prima di lasciare l’ambasciata, il personale diplomatico Usa ha ricevuto l’ordine di distruggere “documenti sensibili” e pc.
Per stasera alle 21,30 è previsto il decollo dall’areoporto di Kabul il volo dell’Areonautica militare per il rimpatrio dei nostri connazionali presenti in Afghanistan, che con una mail sono stati invitati ieri a rientrare dalla Farnesina.
Gli Stati Uniti lasciano un Paese che hanno devastato per decenni senza ottenere il benché minimo risultato.
Intervistato dal giornale cinese Global Times, il leader dell’opposizione civile afghana Latif Pedram ha parlato dl lascito amicano di questi vent’anni:
“L’Afghanistan ha ereditato dagli Stati Uniti è la povertà, un aumento del tasso di disoccupazione, la distruzione dei servizi sociali, l’aumento senza precedenti delle distinzioni di classe, un divario di ricchezza, la distruzione della classe media, una vasta rete mafiosa, un’economia sommersa, l’aumento della coltivazione, della produzione e del contrabbando di droga, la tossicodipendenza tra più di 4 milioni di giovani, la guerra etnica, il crollo del buon costume, la crescita di una cultura della corruzione, del riciclaggio di denaro e della menzogna”.
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