Quirinale, intesa nella maggioranza sul Mattarella bis. Draghi vede il Capo dello Stato: resti per il bene del Paese.
Quirinale, verso Mattarella bis
Oggi Draghi ha avuto un colloquio di circa mezz’ora con il presidente Mattarella, a margine del giuramento di Filippo Patroni Griffi a giudice della Corte Costituzionale. Si è anche avuta notizia anche di una telefonata fra Salvini e Draghi.
“E’ opportuno che il presidente della Repubblica Sergio Mattarella resti al Quirinale “per il bene e la stabilità del Paese“. E’ quanto avrebbe detto il premier Mario Draghi – – al presidente della Repubblica Sergio Mattarella e ai leader politici, che sta sentendo in queste ore. La decisione è nelle mani del Parlamento, è la consapevolezza del premier, ma l’auspicio espresso ai leader sarebbe quello di garantire la stabilità chiedendo a Mattarella di restare.
“Consideriamo che non sia più serio continuare con i no e i veti incrociati e dire al presidente di ripensarci”. Così anche il segretario della Lega Matteo Salvini. “Una parte del Parlamento non vuole trovare un accordo, allora chiediamo a Mattarella di restare, e così la squadra resta così, Draghi resta a Palazzo Chigi”, spiega Salvini aggiungendo che “l’importante è che Mattarella non sia percepito come un ripiego”.
“Oggi pomeriggio rieleggeremo un grande presidente. #Mattarella #Quirinale”. Lo scrive su Twitter il senatore Pd Andrea Marcucci.
“Si può andare finalmente verso la chiusura. In questi minuti si stanno creando le condizioni trasversali per recepire i chiari segnali del Parlamento. Non perdiamo altro tempo, serve stabilità”. Gli fa eco, sempre sui social, il sottosegretario all’Interno Carlo Sibilia.
Insomma, da destra a sinistra si ricollocano su Mattarella chiedendogli di restare. Il presidente uescente, che pure si era detto indisponibile ad un secondo mandato, davanti a questa situazione probabilmente farà il “nobile gesto” ma a determinate condizioni facili da immaginare.
Mattarella, tra un anno e mezzo, alla scadenza naturale del governo in carica, si dimetterà per favorire l’ascesa di Draghi. Il motivo sarà quello di una quadro politico mutato dal numero diverso di parlamentari e la stanchezza personale dovuta all’età.
E la politica, in tutto questo, ha dimostrato la propria impotenza e la propria inettitudine. Il parlamento – che nel nostro ordinamento è il cuore della democrazia – si è auto discreditate. I leader dei nostri partiti principali andrebbero estromessi per manifesta incapacità politica.
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