Negli studi di La7 Lucio Caracciolo, direttore di Limes, commenta la vicenda della resa ad Azovstal: “C’è una tensione piuttosto forte tra i comandanti e alcuni combattenti del Battaglione Azov, che si sentono abbandonati dal governo, che hanno addirittura minacciato di rappresaglie lo stesso Zelensky e altri”.
Caracciolo sulla resa di Azovstal
Il ministro della Difesa russo Sergej Shoigu ha annunciato al presidente russo Vladimir Putin del completamento dell’operazione e della completa liberazione delle acciaierie di Azovstal e di Mariupol.
L’esercito russo ha annunciato di aver “liberato completamente” l’acciaieria, dopo la resa degli ultimi soldati ucraini presenti sul posto. “Dal 16 maggio, si sono arresi 2.439 nazisti del Battaglione Azov e militari ucraini che erano bloccati nella fabbrica. Oggi, 20 maggio, si è arreso l’ultimo gruppo di 531 combattenti”, ha riferito il portavoce del ministero della Difesa russo, Igor Konashenkov.
Allo stesso tempo c’è una difficoltà sempre più evidente tra i comandanti sul campo russi e ucraini. Commenta Lucio Caracciolo, direttore di Limes: “Non si coordinano e non riescono a mettere in piedi dei corridoi umanitari, tanto è vero che le telefonate tra russi e americani mirano proprio a ristabilire un minimo di dialogo sul campo tra i vari comandanti. Certo dei combattenti che escono senza combattere dalla Azovstal non so come definirli, ma dal punto di vista pratico è una resa”.
Caracciolo: “Comandanti di Azov hanno minacciato Zelensky” (video)
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