Negato il ricorso contro la sentenza d’Appello: Julian Assange sarà estradato negli Stati Uniti. Il fondatore australiano di WikiLeaks rischia una pesantissima condanna per aver fatto il suo lavoro di giornalista fino in fondo.
Regno Unito nega a Julian Assange il permesso di appellarsi contro l’estradizione
L’Alta Corte del Regno Unito ha respinto la richiesta di Julian Assange di presentare ricorso contro la decisione di estradarlo negli Stati Uniti, dove il co-fondatore di WikiLeaks è accusato di spionaggio.
La Suprema Corte non ha ancora rese pubbliche le motivazioni del provvedimento ma a divulgare la notizia ci hanno pensato WikiLeaks e la partner di Assange, Stella Moris.
Adesso la questione passa nelle mani del ministro dell’Interno, Priti Patel, che deve autorizzare l’estradizione.
Una notizia che non sorprende, dato anche lo scenario internazionale ela pressione della propaganda bellica globale che di certo non può favorire chi è considerato, molto banalmente, una “spia”.
BREAKING: UK Supreme Court refuses permission to appeal in Assange extradition. The case now moves to @UKHomeSecretary Priti Patel to authorize the extradition https://t.co/Falow48IyP pic.twitter.com/nLdUMkbh5m
— WikiLeaks (@wikileaks) March 14, 2022
I legali di Assange avevano presentato una petizione in appello nel dicembre 2021, sostenendo che le garanzie fornite del governo Usa sull’intenzione di non sottoporre il detenuto a isolamento e torture psicologiche erano inaffidabili, citando per questo anche Amnesty International.
Senza dimenticare le parole del relatore delle Nazioni Unite sulla tortura, Nils Melzer, che ha definito il caso Assange come uno dei più grandi scandali giudiziari della storia.
L’Alta Corte di Londra ha accettato la sua petizione a gennaio, ma gli ha negato il permesso per un appello diretto, il che significa che l’Alta Corte ha dovuto decidere se esaminare o meno il suo caso.
Il 10 dicembre l’Alta Corte di Londra ha dato il via libera all’estradizione del fondatore di WikiLeaks, rilevando di essere soddisfatta delle garanzie della parte statunitense, secondo le quali non sarà sottoposto a un regime duro, noto come misure amministrative speciali, quando sarà in custodia negli Stati Uniti.
Julian Assange, se estradato, rischia una pena massima di 175 anni di reclusione.
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