Chi crea bellezza, e la ama, la salva
Gregory Corso, dal film documentario What Happened to Kerouac, di Richard Lerner e Lewis MacAdam, 1986
Ho qui la somma di ottantatre dollari e rotti dissi e se vieni con me andiamo pure a New York… e dopo andiamocene in Italia.
In Italia? ripeté lui.
Gli si accesero gli occhi. L’Italia sì… come ci arriveremo, caro Sal?
Ci riflettei su. Devo raccogliere un po’ di soldi, gli editori mi daranno un migliaio di dollari. Andremo a provare tutte le pazze donne di Roma, Parigi, tutti quei posti; sederemo ai caffè sui marciapiedi; vivremo nei casini; perché non andare in Italia?.
Ma certo, disse Dean, e poi si rese conto che facevo sul serio e mi guardò con la coda dell’occhio per la prima volta, poiché in passato non mi ero mai impegnato per quel che riguardava la sua travagliata esistenza, e quella era l’occhiata di un uomo che soppesava le sue probabilità di vincita all’ultimo momento prima della scommessa.
Nei suoi occhi c’erano trionfo e insolenza, uno sguardo diabolico, e non li distolse più dai miei per lungo tempo. Io lo guardai a mia volta e arrossii.
Jack Kerouac, da Sulla strada (1957)
Kerouac, Viaggio in Italia. Un giorno a Milano
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