Al Festival della Canzone Italiana c’è sempre un po’ di tutto, ma Sanremo 1982 ospitò un personaggio particolare: Marco Lucchinelli, il campione di motociclismo che volle farsi cantante…
Sanremo 1982, Marco Lucchinelli canta “Stella fortuna”
La sera del 28 gennaio 1982 mio padre mi guarda con sospetto: non solo non sono uscito, ma mi siedo mansueto a vedere il Festival di Sanremo. Avevo provato in altre occasioni a visionale la kermesse (con l’unico scopo di consolidare il disprezzo nei confronti dei miei connazionali che apprezzano quella roba), ma ogni volta avevo cominciato a lanciare rumorosamente volgarissimi insulti e caustici motti di spirito sin dalla prima esibizione ed ero stato cacciato (dai miei genitori in camera mia, o dagli amici fuori da casa loro).
Stavolta però resto compitamente in silenzio, perché non vogli perdermi l’esibizione di Marco Lucchinelli, campione mondiale 1981 di motociclismo classe 500 (per i giovani: era l’equivalente dell’attuale Moto GP) su Suzuki, che stasera canterà “Stella fortuna” (non in concorso).
L’inizio è terribile, la sigla è affidata a Pippo Franco con la sua “Che fico!”, poi parte la solita mescolanza di stili e generi. Fra i concorrenti Claudio Villa, Bobby Solo e Mal fanno l’effetto della macchina del tempo, Vasco Rossi magari è perfettamente sobrio ma deve interpretare “Vado al massimo” facendo il fracicone per non deludere i fans, Al Bano e Romina cantano “Felicità”, tuttavia il colpo più duro è fra’ Giuseppe Cionfoli con “Solo grazie”.
“Cavallo Pazzo” sul palco
Marco Lucchinelli è all’apogeo della sua fama, non solo perché ha appena vinto il mondiale, ma anche e soprattutto perché è uno dei bad boys del motociclismo di quel periodo: Walter Migliorati che corre utilizzando come sottocasco delle mutandine da donna, “trofeo” di una notte brava (e che nel 1984 viene condannato a sette anni di reclusione per spaccio di droga, gli trovano 20 grammi di hashish e 500 di cocaina nel camper con cui stava tornando dal Gran Premio del Belgio); Graziano Rossi (il padre di Valentino) che gira sul lungomare di Pesaro con una gallina al guinzaglio e ha una FIAT 600 Multipla coloratissima.


Lucchinelli è soprannominato “Cavallo Pazzo” perché in pista è molto istintivo, grandi risultati e grandi cadute, e nella vita privata è altrettanto esuberante, anche lui nel 1991 verrà condannato a cinque anni e quattro mesi per detenzione di 200 grammi di cocaina.
Ma nulla di tutto ciò si rintraccia nell’esibizione canora (della quale praticamente non esistono immagini né filmati), “Stella fortuna” mi pare una roba un po’ così, d’altronde mica sono tutti come Pasolini che si cimentò con buoni risultati anche nella pittura (Pier Paolo Pasolini l’intellettuale poligrafo, non Renzo Pasolini il motociclista degli anni ’60-’70).

Marco Lucchinelli – Stella Fortuna
Ma io di musica non capisco molto, la EMI lo ha portato a Sanremo e gli ha stampato il 45 giri, ne sapranno più di me, no? Il pezzo è scritto da Riccardo Borghetti, autore anche dell’inno dello Spezia calcio “Non siete soli” e anche del precedente inno “Spezia oh eh”, per dire. (Avrà anche scritto per Bertoli, Fanigliulo e Dik Dik, ma per queste due cose si merita una spruzzata di dileggio.)
La “carriera” di Lucchinelli come cantante
Sempre nel 1982 la EMI fa uscire un altro 45 giri del nostro (e di Borghetti), “La volevo”:
Nel 1983 esce “Turbo time”, un documentario sul motociclismo in cui Lucchinelli compare anche nella colonna sonora con “Lucky rock and roll” (ancora di Borghetti):
Lucky Rock and roll
Il suo (e sempre di Borghetti) quarto e ultimo 45 giri è “Lei Cagiva, lui Ducati”, storia d’amore fra due motociclette (“Finalmente si sono sposati – lei si chiama Cagiva, lui si chiama Ducati”, temo che si riferisca all’acquisizione della Ducati da parte della Cagiva avvenuta nel 1985):
Lei Cagiva, lui Ducati
Ma Lucchinelli continua a cantare (non saprei dire se con o senza l’apporto di Borghetti, visto che il resto della produzione non è stato pubblicato): dedica canzoni a Carl Fogarty, Valentino Rossi, Giacomo Agostini; fa sigle per trasmissioni televisive; si esibisce dal vivo.
Vi metto i link in coda, io continuo a restare perplesso, ma a questo campione di simpatia e sregolatezza che correva con camicia e cravatta sotto la tuta e si fumava una sigaretta sul podio perdono tutto. Persino le canzoni.
Gli imperdibili di Marco Lucchinelli
- Marco Lucchinelli – Foggy Day – YouTube
- Marco Lucchinelli – Sigla MotoGP TV8 Completa HQ Download – YouTube
- Noi Siamo Noi : Marco Lucchinelli – YouTube
- Marco Lucchinelli – Vale Di Più – YouTube
- RAI SPORT2 – “Dedicato a …….. Agostini” – MV Lucchinelli – YouTube
- Marco Lucchinelli Band Live!! – YouTube
Leggi anche
- Dark, o su tempo, amore e pandemia
- Quirinale, Draghi tratta con Draghi per decidere su Draghi
- Quando Akira Kurosawa tentò il suicidio
- La riforma fiscale del governo dei competenti? Per gli ultimi il solito nulla
- Brevi lezioni per aspiranti libertini: il culto di Venere
- L’Italia è tornata l’italietta confindustriale dei giovani invecchiati
- Canzoni necessarie: L’immensità di Don Backy
- Cartoline da Salò: il nuovo libro di Alexandro Sabetti