Anche CGIL e UIL – non pervenuta la CISL- hanno deciso uno sciopero generale per il 16 dicembre; dopo che da mesi i sindacati di base scioperano e manifestano contro Draghi. Meglio tardi che mai. E inesorabile è partito l’attacco mediatico contro la protesta: non c’è testata mainstream che non stia attaccando la decisione dei sindacati.
Sciopero generale, la canea dei padroni
Tutti criticano la decisione dei sindacati di fare il loro mestiere. Ma chi sono questi tutti?
Gli esponenti del governo, dalla destra alla finta sinistra, tutti i giornali dei padroni e gli ospiti dei talk, e via continuando fino a Confindustria e alla folta schiera di pseudoeconomisti.
Si dà il caso che tutti questi siano responsabili diretti o indiretti delle politiche che hanno precarizzato il lavoro, impoverito salari, smantellato stato sociale, innalzato età pensionabile, ridotto progressività fiscale, privatizzato, aumentato disuguaglianze sociali.
È un coro intollerante di regime che attacca Landini e Bombardieri per il legittimo esercizio di un diritto sancito da quella Costituzione che loro strapazzano e scorticano da decenni.
Draghi definisce lo sciopero “ingiustificato”, il ministro Orlando “incomprensibile”, la destra “dannoso”.
Il Pd dichiara che l’Italia non ha bisogno di conflitto sociale, cioè che lavoratrici e lavoratori non debbono difendere i propri diritti.
Le lavoratrici e i lavoratori farebbero bene a non fidarsi di chi ha cancellato l’articolo 18 e votato la legge Fornero.
W lo sciopero generale!

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