Costringere un dipendente ad accettare una retribuzione al di sotto dei limiti previsti dalla legge, non corrispondere gli straordinari, integra il reato di estorsione.
È reato non corrispondere gli straordinari
Non considerare le prestazioni effettivamente eseguite (straordinari), costringere un dipendente ad accettare una retribuzione al di sotto dei limiti previsti dalla contrattazione collettiva, integra il reato di estorsione ex articolo 629 del Codice Penale.
Questo è quanto statuito dalla Corte di Cassazione con la sentenza n. 3724 del 02.02.2022, la quale ha censurato il comportamento del datore di lavoro che ha lasciato al dipendente la possibilità di scegliere liberamente di non proseguire il rapporto di lavoro ovvero di rispettare le (ingiuste) condizioni di lavoro.
La retribuzione mensile è il corrispettivo che spetta a tutti i lavoratori e lavoratrici a fronte dell’attività lavorativa prestata. Consiste nel trattamento economico contrattuale stabilito dal CCNL di categoria di riferimento e da eventuali altri accordi Settoriali, Aziendali o individuali sottoscritti. È costituita da elementi base (minimo contrattuale, scatti di anzianità) e quando previsti elementi accessori (supermini individuali o collettivi, indennità) o prestazioni in natura (es mensa e fringe benefits).
La più importante voce della retribuzione mensile è il minimo contrattuale e rappresenta il salario minimo garantito dal CCNL applicato per ogni lavoratore o lavoratrice che hanno stessa qualifica e stesso livello di inquadramento.
Tale ultimo principio deriva da un precetto Costituzionale, Art. 36: “Il lavoratore ha diritto ad una retribuzione proporzionata alla quantità e qualità del suo lavoro e in ogni caso sufficiente ad assicurare a sé e alla famiglia un’esistenza libera e dignitosa”.
Il giusto salario serve ad evitare contrattazioni individuali ove il compenso è talmente ridotto da non consentire al lavoratore di soddisfare in modo minimamente dignitoso le necessità essenziali. La Carta Costituzionale da rilievo alla quantità del lavoro prestato e, pertanto, è posto in evidenza nella fattispecie esaminata la connotazione penale della condotta del datore che costringe i propri dipendenti ad effettuare il servizio oltre l’orario di lavoro senza corrispondere alcuna retribuzione suppletiva.
Per la Corte di Cassazione sussiste la minaccia (elemento costitutivo del reato di estorsione) anche nel caso in cui il datore lasci al dipendente la possibilità di scegliere liberamente di non proseguire il rapporto di lavoro ovvero di rispettare le (ingiuste) condizioni di lavoro.
Un’inchiesta della Bbc nel Regno Unito evidenzia che in Uk nel 2019 più di 5 milioni di prestatori hanno lavorato in media 7,6 ore extra a settimana, contribuendo a 35 miliardi di sterline di straordinari non pagati. La situazione con l’avvento della pandemia Covid-19 è peggiorata.
Secondo i dati globali dell’ADP Research Institute, una persona su 10 dice di lavorare almeno 20 ore a settimana gratuitamente.
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