La tensione internazionale resta alta sul fronte ucraino ma, a due giorni dalla presunta invasione russa, il ministero degli Esteri di Mosca ha mostrato decisamente un livello di umorismo insolito nell’ambiente diplomatico.
Mosca agli Usa: “Fateci sapere le date in cui invaderemo l’Ucraina”
La portavoce del ministero degli Esteri russo Maria Zakharova, mercoledì sul suo canale telegram si è rivolta ai media americani e britannici chiedendo loro di pubblicare un programma delle “prossime invasioni” russe dell’Ucraina per l’anno in corso.
“Vorrei chiedere ai mezzi di disinformazione statunitense e britannica: Bloomberg, The New York Times e The Sun di pubblicare il programma delle nostre imminenti invasioni per quest’anno. Vorrei pianificare le mie vacanze“
16 February 2022. Meanwhile in Ukraine@mfa_russia pic.twitter.com/59xuQjqSjQ
— Russia in RSA 🇷🇺 (@EmbassyofRussia) February 16, 2022
Già nei giorni scorsi la Zakharova si era espressa con toni di grande soddisfazione per i risultati raggiunti da Mosca in questa crisi, sottolineando il successo diplomatico della Russia senza sparare un solo colpo: ha danneggiato Kiev economicamente senza ricorrere alle armi, anzi facendo capire che non è necessario giungere alla guerra per infliggere danni; inoltre Donbass e Lugansk sono tornate al centro del discorso politico internazionale.
Intanto Blinken, solerte ministro degli esteri USA, ha continuato a dichiarare che “Sfortunatamente c’è una differenza fra quello che la Russia dice e quello che fa. E non stiamo vedendo un significativo ritiro. Al contrario continuiamo a vedere forze al confine”.
Ma la questione è sempre la stessa: le truppe si muovono entro i confini russi, ed è giuridicamente complicato (usiamo un eufemismo) imporre, ad uno stato sovrano, una zona demilitarizzata. Soprattutto se attorno a quello Stato c’è, al contrario, un proliferare di armi e installazioni militari straniere.
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