La valanga di schede bianche con cui Letta, Speranza, Conte, Renzi, Salvini, Berlusconi, Meloni (che ora vuole distinguersi ) ed i loro peones stanno offendendo e rendendo ridicola l’elezione del Presidente della Repubblica, dimostra tutta la miseria, lo squallore e la viltà di questa classe politica, senza distinzioni.
Di Giorgio Cremaschi.
Le schede bianche, una valanga ridicola
Fanno nomi che non hanno il coraggio di sostenere e sostengono in segreto nomi che non hanno il coraggio di dire. Ricordo tante elezioni presidenziali più o meno controverse, ma mai il dominio bipartisan delle schede bianche e nulle.
Il bianco è il vuoto di un sistema politico dove per trent’anni la scelta del meno peggio ha selezionato i peggiori e gli inutili.
Sono tutti democristiani dorotei nel senso peggiore del termine, cioè opportunisti capaci solo di manovrare per stare comunque al governo o al potere nel proprio schieramento, non uso la parola partito perché i partiti erano una cosa seria e quelli attuali non lo sono più.
ll segretario del PD senza scandalo ha fatto la proposta di un “conclave” di tutti i capi per decidere il Presidente. Una specie di ridicola cupola, la peggiore democristianità. E quello della Lega si atteggia a statista mentre è chiaro che non sa cosa fare.
Il bianco era il colore della DC, ora è diventato il simbolo della paralisi di questi piccoli leader.
Alla fine potrà essere Draghi per consunzione di tutti i notabili, o qualche quaquaraquà che sia all’altezza, cioè alla bassezza, di chi lo vota.
In ogni caso il prossimo Presidente della Repubblica sarà il simbolo della distruzione della Costituzione e del vuoto della politica ufficiale, sbianchettata di ogni idea o proposta vera, perché, come disse Draghi, alla guida c’è il pilota automatico delle banche e degli affari.
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