Se c’è qualcosa sotto il profilo militare che la battaglia nel saliente di Severodonetsk ha dimostrato è la netta superiorità dell’artiglieria russa, in particolare per quanto concerne il tiro di controbatteria ossia la soppressione delle batterie di artiglieria ucraine.
La resa nel saliente di Severodonetsk
I russi fanno infatti più affidamento sulla potenza di fuoco della propria artiglieria che non sulla propria aviazione. Pertanto, anziché una manovra in profondità, che richiede un eccellente coordinamento tra fanteria e carri armati e soprattutto tra l’aviazione e l’esercito, i russi preferiscono avanzare “sotto l’arco” del tiro di sbarramento e di controbatteria della propria artiglieria.
L’avanzata delle truppe russe quindi è lenta ma costante. Inoltre è probabile che questa tattica permetta ai russi di ridurre significativamente le proprie perdite e al tempo stesso di risolvere più facilmente quei problemi di carattere logistico che hanno non poco ostacolato le operazioni dell’esercito russo nella prima fase di questa guerra
In gergo tecnico i russi stanno cioè facendo quello che si definisce “shaping the field” ossia configurare il campo di battaglia tenendo conto del modo in cui è addestrato a combattere il proprio esercito.
Questo non significa che le perdite dei russi non siano elevate né che l’esercito ucraino non sia più in grado di difendersi o di effettuare anche dei contrattacchi.
Peraltro, anche se la sconfitta ucraina nell’oblast di Lugansk probabilmente è più grave di quanto Kiev sia disposta ad ammettere, la battaglia del Donbas non è ancora finita e, com’è ovvio, una battaglia di artiglieria come questa è anche una battaglia di fanteria e di logoramento che impone terribili sacrifici ai soldati di entrambi gli eserciti.
Non si può dunque nemmeno escludere che si verifichino improvvisi cedimenti, da una parte o dall’altra, benché sotto questo aspetto, è l’esercito ucraino che difende l’oblast di Donetsk che ora pare rischiare di più.
Bisognerebbe comunque sapere quante e quali perdite hanno subito i due eserciti nella battaglia del saliente di Severodonetsk per valutare la capacità di resistenza degli ucraini e le possibilità dei russi di superarla in un arco di tempo relativamente breve, ma probabilmente solo nelle prossime settimane si dovrebbe avere un quadro più chiaro della situazione.
Sostieni Kulturjam
Kulturjam.it è un quotidiano indipendente senza finanziamenti, completamente gratuito.
I nostri articoli sono gratuiti e lo saranno sempre. Nessun abbonamento.
Se vuoi sostenerci e aiutarci a crescere, nessuna donazione, ma puoi acquistare i nostri gadget
Sostieni Kulturjam, sostieni l’informazione libera e indipendente.
VAI AL LINK – Kulturjam Shop
Leggi anche
- Tutti i demoni del mondo: fenomenologia della transizione storica
- I padroni del PIL e la fallimentare guerra economica alla Russia
- Lo smantellamento della scuola e la comprensione dei testi
- Occidente, autocrati, razza e storia: la posta in gioco ripensando a Lévi-Strauss
- La guerra e la dimensione valoriale che sovrasta quella analitica
- Il centenario di Enrico Berlinguer: anti-modernità e moralità della politica
- Ucraina, nella sacca Hirske-Zolote le truppe di Kiev si arrendono in massa. Tutti gli aggiornamenti
- L’autunno del patriarca: Joe Biden, un presidente sotto tutela
- Il razionamento, il banchiere e i quaquaraqua atlantici: l’Europa dice no a Draghi
- Cartoline da Salò: il nuovo libro di Alexandro Sabetti