I reati commessi da Aung San Suu Kyi: avere incitato la popolazione che ha poi provocato disordini pubblici, e violazione delle regole sanitarie per contrastare il Covid.
Aung San Suu Kyi condannata
L’ex leader del Myanmar, Aung San Suu Kyi, è stata condannata a 4 anni di carcere da un tribunale birmano. Secondo quanto indicato da un portavoce della giunta militare al potere dallo scorso febbraio, i reati contestati sono due: aver incitato la popolazione che ha poi provocato disordini pubblici e per questo la condanna inflitta è di due anni; a questi si aggiungono altri due per la violazione delle regole sanitarie per contrastare il Covid.
Con le stesse accuse anche l’ex presidente Win Myint è stato condannato a quattro anni, ma entrambi gli ex leader non sarebbero ancora stati incarcerati: prima, ha spiegato il portavoce della giunta militare, dovranno affrontare altre accuse dai luoghi in cui si trovano attualmente, nella capitale birmana Naypyidaw.
La 76enne premio Nobel per la pace Aung San Suu Kyi è detenuta da quando i generali hanno deposto il suo governo nelle prime ore del 1 febbraio 2020.
La giunta ha successivamente aggiunto una serie di capi d’accusa, tra cui la violazione della legge sui segreti ufficiali, la corruzione e la frode elettorale: l’ex leader rischia decenni di carcere se sarà condannata per tutto quanto le è imputato.
I giornalisti non hanno potuto assistere ai procedimenti del tribunale speciale nella capitale, e agli avvocati di Suu Kyi è stato vietato di parlare con i media.
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