Il presidente ha precisato che Minsk “risponderà in caso di provocazioni” da parte di Kiev perchè l’Occidente vuole la guerra ma senza combatterla.
Lukashenko, Occidente vuole la guerra
La Bielorussia risponderà in caso di provocazioni da parte dell’Ucraina, e combatterà a fianco della Russia in caso di guerra nel Donbass, aveva affermato la scorsa settimana il leader bielorusso Aleksandr Lukashenko, nel corso di un’intervista ripresa dall’emittente russa “Roosija-1”.
In questi giorni, pur escludendo il rischio di un conflitto in Europa a breve, Lukashenko ha continuato a sottolineare come gli Stati Uniti stiano spingendo le autorità di Kiev a forzare un’azione militare.
La Russia e la Bielorussia hanno marcato “una linea rossa” per evitare qualsiasi scontro, e che dunque sono pronte a dare una risposta congiunta nel caso vengano superati i limiti stabiliti. Una eventuale escalation porterà in ogni caso Minsk a sospendere l’esportazione di combustibili, lubrificanti e elettricità all’Ucraina.
Oggi, durante un incontro con il politico ucraino Alexander Moroz, riferisce Belta, agenzia ufficiale di Minsk. Lukashenko ha rilasciato altre dichiarazioni:
“L’Occidente vuole una guerra in Ucraina senza essere disposto a impegnarsi per combatterla. So bene di cosa ha bisogno l’Occidente oggi: hanno bisogno di innescare un conflitto. Ne sono capaci con le mani altrui”.
“È meglio combattere con le mani di altre persone, con le vite di altre persone: lasciate che a morire siano gli ucraini, i russi, i bielorussi, è tutto lontano”, ha aggiunto Lukashenko.
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