Durissimo scontro tra Beppe Severgnini e Marco Travaglio sulla vicenda della lista dei presunti putiniani pubblicata dal Corriere: “Il Corriere non voleva mettere nessuno alla gogna“, la replica del direttore del Fatto Quotidiano: Noi critichiamo la Russia ma stiamo diventando come loro”.
Liste putiniani, scontro Travaglio-Severgnini
Va in scena l’ennesimo “match” mediatico a Otto e Mezzo su La7 con Marco Travaglio all’attacco del Corriere della Sera per la lista di proscrizione filo-Putin apparsa in prima pagina.: “Non c’è alcun allarme dei servizi, se ci fosse, lo direbbero i servizi. Questo è un giornale che parla di un’inchiesta del Copasir, che però smentisce e dice di non avere l’elenco che pubblica il quotidiano. Sembrano delle vere e proprie schedature, si schedano non solo i putiniani ma anche chi è contro il governo Draghi“.
Il direttore del Fatto Quotidiano al cospetto di Giovanni Floris nella puntata di martedì 7 giugno è iracondo: “Uno non c’è il reato di putinismo, poi non si capisce su che base dei parlamentari, dei giornalisti e quant’altro debbano essere seguiti e controllati”. Interviene Beppe Severgnini, firma di primo piano del quotidiano di via Solferino: “Io sono del Corriere e nessuno voleva mettere alla gogna nessuno. Ci sono delle persone in particolare che attaccano sempre le stesse persone e sono quasi tutti ex no vax”.
Ma Travaglio non molla la presa e rilancia tirando fuori da sotto la prima pagina incriminata del quotidiano diretto da Luciano Fontana: “Io voglio proprio vedere cosa fa il Corriere se un ipotetico e futuro governo mette Severgnini e altri in prima pagina perché l’hanno criticato. Questo è un ventilatore per spargere lo sterco, noi critichiamo la Russia ma stiamo diventando come loro”.
Liste putiniani, Beppe Severgnini a Travaglio: “Marco costruisce castelli come Potter e poi si spaventa da solo… il Corriere non voleva mettere nessuno alla gogna”. “Se mi gira posso essere filo nord-coreano!” (video)
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