Le donne guadagnano in media meno degli uomini e fanno anche più fatica a trovare lavoro: ecco l’analisi di Jobtech.
8 marzo, sono donne il 65% delle persone in cerca di lavoro
Il divario uomo-donna sul mondo del lavoro attesta ancora il grave deficit del paese, acuito ulteriormente dalla pandemia, e non solo per la disparità di retribuzione, ma anche per l’accesso al lavoro stesso. Secondo l’indagine di Jobtech, prima agenzia per il lavoro tutta digitale, oggi chi cerca un impiego in somministrazione è, nel 65% dei casi, una donna.
Lo studio condotto su un campione di oltre 20.000 persone in ricerca attiva sui portali verticali dell’agenzia negli ultimi sei mesi – evidenzia come il mercato del lavoro in somministrazione rispecchi la situazione di maggior difficoltà delle donne a trovare un’occupazione.
Se il tasso di occupazione in Italia è tornato a prima della pandemia (al 59% del febbraio 2020) quello femminile è in miglioramento, ma le donne che lavorano sono solo il 50,5% del totale. Cercano lavoro più degli uomini, quindi, ma lo trovano con maggiore difficoltà.
Le donne, in particolare, rappresentano oltre il 70% di chi cerca occupazione nei settori retail – proponendosi come commesse, cassiere, store manager – nella contabilità e nel mondo dei call center – cercando lavoro come centraliniste, team leader, operatrici inbound e outbound.
Gli uomini, di contro, rappresentano la maggioranza delle candidature solo nella ristorazione – come personale di sala e cucina, bartender, pasticceri e pizzaioli – e nella logistica (magazzinieri, operai, meccanici, autisti, addetti al picking e al controllo qualità).
Il 72,5% delle donne che cercano lavoro in somministrazione non ha più di quarant’anni. Le millennials – unica generazione totalmente inserita nella fascia di lavoratori attivi – sono, nel dettaglio, il 45%.
Elevato è il livello formativo: l’87% delle donne censite ha conseguito un diploma di maturità o una qualifica superiore (gli uomini sono al 77%); di queste, il 24,5% è in possesso di titoli di studio universitari (si va dalla laurea triennale al dottorato di ricerca), mentre gli uomini si fermano al 18%.
La situazione non è omogenea in tutta Italia: si sfonda la soglia del 70% del totale delle ricerche in regioni del Nord come Friuli-Venezia Giulia (76,3%), Veneto (73,8%) e Liguria (71%); di contro, c’è pari richiesta di lavoro tra uomini e donne in regioni con tassi più bassi di occupazione, come la Basilicata (51%), il Molise (53,3%) e la Campania (54%).
Fonte – Agenzia DiRE
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