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L’attacco israeliano all’Iran svela il patto strategico con Trump: Israele diventa fulcro militare dell’Occidente contro i BRICS. L’UE tace complice, tranne Irlanda e Spagna. Gaza è il laboratorio genocida coperto dalla NATO.
Israele, l’attacco all’Iran è solo l’inizio
Con l’attacco di Israele all’Iran emerge finalmente il vero significato della presidenza Trump e il reale ruolo strategico di Israele nello scacchiere occidentale: quello di punta di lancia, in tutto il Medio Oriente, di una più ampia controffensiva diretta contro l’area dei BRICS.
Questo è il punto centrale del nuovo accordo tra Trump e Netanyahu: l’assunzione, da parte di Israele, di un ruolo che va oltre i suoi obiettivi nazionali di risoluzione definitiva — in chiave sionista — della questione palestinese, per assumere esplicitamente una funzione diretta e attiva, di tipo strategico e geopolitico, all’interno del dispositivo di dominio globale del sistema atlantico.
È evidente che un attacco di tale portata non può non essere stato concordato con il Pentagono e con la presidenza USA, data la necessità di una copertura totale di cui Israele avrebbe bisogno in caso di possibili controffensive.
È altresì evidente che questo salto di qualità nel ruolo strategico di Israele implica una garanzia americana a sostegno della sua azione di annessione genocida su Gaza, e — a nord — la garanzia del mantenimento delle sue nuove posizioni militari nelle vicinanze di Damasco, in territorio siriano, occupato in concomitanza con la caduta di Assad.
In questo scenario risulta determinante il formidabile dispositivo militare statunitense che occupa di fatto l’intera Giordania orientale, in prossimità dei tre confini con Siria, Iraq e Arabia Saudita, costituendo una vera e propria trincea avanzata a protezione di Israele contro l’Iran e contro i territori sciiti iracheni.
Questo salto strategico nell’azione e nella funzione di Israele all’interno dell’Occidente rappresenta il vero motivo della connivenza sostanziale della maggioranza dei governi europei con il genocidio in atto. Allo stesso tempo, valorizza — in termini di autonomia nazionale — le posizioni dei due governi europei, Irlanda e Spagna, che mantengono in modo netto e chiaro la loro opposizione all’attacco israeliano su Gaza.
Nella complicità dei governi europei con Israele — primi fra tutti quelli tedesco e italiano — emerge quindi con chiarezza una ratio strategica atlantista e geostrategica, che si estende all’intera area filosionista presente nel centrosinistra. Quest’area, coerentemente con il proprio posizionamento, si è distinta nello scacchiere interno per l’astensionismo al referendum, in piena concordanza con il centrodestra.
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