Marotta annuncia il belga: “Arriva stasera”. Inzaghi sorride. A voi la Romelu-story. Riuscirà Lukaku a ripetere le gesta delle due stagioni precedenti con i nerazzurri?
Inter, Lukaku sta arrivando!
Ogni sessione di calciomercato estivo ha il suo tormentone che ci accompagna per tutta l’estate per poi concludersi, con il finale già scritto, negli ultimi giorni di mercato.
Perché questo accada sempre sulla campanella del gong è uno dei misteri della vita. Perché ridursi all’ultimo? Per far vendere i giornali? Per le trasmissioni sportive? Per stressare i tifosi? Non si saprà mai.
Il tormentone di quest’anno poteva essere il ritorno di Lukaku all’Inter, tormentone non è stato, vista la veloce conclusione, ma sicuramente sarà la storia dell’estate, ed uno dei più clamorosi pentimenti nella storia del football che si ricordi a memoria d’uomo.
Un anno fa, più o meno in questo periodo, settimana più settimana meno, il buon Romelu, che aveva guidato i nerazzurri alla conquista del diciannovesimo titolo, dopo aver promesso amore eterno alla causa interista, di notte, senza quasi salutare nessuno, torna al Chelsea, squadra di cui era tifoso fin da bambino, per la modica cifra di 115 milioni di euro.
L’Inter, dopo l’abbandono di Conte, la cessione di Hakimi per esigenze di bilancio, la perdita di Eriksen per i noti problemi di salute, perse anche Lukaku che non credeva più nel progetto e preferì il Chelsea di Tuchel fresco campione d’Europa. Il resto è storia.
La stagione per il gigante belga diventa un incubo, anche se alla fine segnerà 15 goal in totale, di cui uno nella finale di Coppa del Mondo per club contro il Palmeiras, ma verrà ricordato soprattutto per l’intervista rilasciata a dicembre quando, senza mezzi termini, disse di essersi pentito di aver lasciato i nerazzurri ed espresse il desiderio di tornare all’Inter, squadra di cui era tifoso fin da bambino.
Prese una multa fotonica ma non fu un incidente di percorso, ma solo il primo step di una strategia di logoramento per convincere il Chelsea a cederlo a chi glielo aveva venduto. Operazione riuscita anche per una serie di eventi che con il calcio c’entrano ben poco.
La guerra tra Russia ed Ucraina, le sanzioni, hanno costretto Abramovich a cedere il club londinese. Con lui alla Presidenza e soprattutto con Marina Granovskaia in sella non sarebbe andato tutto così liscio. Ma quando due innamorati devono tornare insieme anche il destino da una mano.
Chi uscirà vincitore da questa vicenda lo dirà il campo. Per il momento ci sono dei fatti incontestabili. Lukaku per tornare a Milano da un bel taglio al suo ingaggio, arriverà lo stesso alla terza settimana, ma è indubbio che lascerà per strada diversi milioni.
Per il Chelsea sarà un bagno di sangue. Comprato a 115 milioni, ceduto in prestito per 8 milioni più 4 di bonus, non devi essere Brunetta per capire che è un disastro su tutta la linea. Per non parlare del danno d’immagine. Cederlo a condizioni da Wish a chi te l’ha venduto come se comprassi una pizza di Briatore non è proprio una bella pubblicità.
Marotta conferma di essere o bravo o fortunato. Oppure tutte due le cose. Fa mercato senza un euro, la proprietà cinese si guarda bene da metterci anche un tallero, porta a casa Lukaku a condizioni da black friday, potrebbe ingaggiare a zero Dybala, altri giocatori presi in prestito e con pagamenti che fanno sembrare scalapay un gruppo di usurai. Torniamo al campo.
Riuscirà Lukaku a ripetere le due stagioni con i nerazzurri?
Ci azzardiamo a dire di si. Il livello del campionato italiano è quello che è, per cui un giocatore con la sua prestanza fisica e velocità farà saltare come birilli le difese avversarie.
Inzaghi, anche se è un po’ rigido nei disegni tattici, riuscirà a metterlo nelle condizioni di segnare e con Lautaro Martinez si troverà ad occhi chiusi.
Sicuramente non gli mancherà voglia e determinazione, dopo tutto il casino messo in piedi ci mancherebbe solo che venisse a fare vacanza.
Non dimentichiamo che il prestito è di un anno, c’è anche un gentlemen agreement tra i club per rinnovarlo, ma il rinnovo deve essere guadagnato sul campo altrimenti tornerà a Londra e dovrà chiedere la cessione all’Everton. Squadra di cui era tifoso fin da bambino.
La morale di tutta questa storia? Il mondo del calcio è nel metaverso da prima che lo creasse Zuckenberg: altrimenti non si spiegherebbe come sia stato possibile liquidare il trasferimento della scorsa estate con un “Scusate a vederla bene Londra non mi piace molto me ne tornerei a Milano” e tifare per una sola squadra ti riduce gli orizzonti della tua carriera da calciatore. Se fai l’idraulico ne basta una, se fai l’attaccante tre potrebbero essere poche. È il calcio bellezza.
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