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Ucraina verso lo ‘scenario Georgia’: cessate il fuoco, territori perduti e influenza russa in ascesa

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Secondo JPMorgan, lo scenario più probabile per l’Ucraina è simile a quello della Georgia: cessate il fuoco nel 2025, territori congelati sotto controllo russo, calo del supporto occidentale e crescente influenza di Mosca. Un conflitto congelato che rafforza il Cremlino.

Il futuro dell’Ucraina: lo scenario “Georgia” e gli altri possibili esiti secondo JPMorgan.

Un rapporto del Centro per la Geopolitica di JPMorgan Chase (impossibile definirli un covo di putiniani), The Russia-Ukraine Endgame and the Future of Europe, delinea quattro scenari per il futuro dell’Ucraina, con il 2025 come anno cruciale per una possibile risoluzione del conflitto con la Russia.

Tra questi, lo scenario Georgia, ritenuto il più probabile con una probabilità del 50%, prevede un’Ucraina in uno stato di instabilità prolungata, con un cessate il fuoco che congela la linea del fronte, un declino del supporto militare occidentale e un graduale scivolamento verso l’influenza russa.

Di seguito, un’analisi approfondita dello Scenario Georgia, accompagnata da una breve descrizione degli altri tre scenari delineati da JPMorgan.

Lo scenario Georgia: instabilità e stallo

Lo scenario Georgia immagina un’Ucraina che, entro il secondo trimestre del 2025, accetta un cessate il fuoco con la Russia, congelando il conflitto lungo l’attuale linea del fronte, con circa il 20% del territorio (Crimea, Donetsk, Luhansk e parti di Kherson e Zaporizhzhia) sotto controllo russo o in una zona grigia.

A differenza di scenari più favorevoli, l’Ucraina non riceve né truppe straniere né un robusto supporto militare a lungo termine, portando a un rallentamento dell’integrazione euro-atlantica, un declino economico e una crescente vulnerabilità all’influenza russa, simile alla Georgia dopo la perdita di Abkhazia e Ossezia del Sud nel 2008.

Elenchiamo ora le cause che porterebbero a questo scenario:

  • Esaurimento delle risorse occidentali: l’Europa ha svuotato gran parte dei suoi arsenali, e la produzione di armi non tiene il passo con il conflitto, è notizia di due giorni fa che sono finiti i missili per le batterie SAMP/T. Gli Stati Uniti, sotto pressione interna e con l’amministrazione Trump che lega gli aiuti a interessi economici (es. accesso a litio e uranio), riducono il sostegno.
  • Crisi militare ucraina: l’Ucraina soffre di carenza di truppe e munizioni, con un reclutamento forzato che genera malcontento. Questo spinge Zelenskyy verso un cessate il fuoco, anche a costo di concessioni territoriali.
  • Pragmatismo russo: la Russia non punta a occupare tutta l’Ucraina, un obiettivo irrealistico (stimato in 118 anni da JPMorgan), ma a consolidare i territori occupati e imporre condizioni come la neutralità di Kyiv.
  • Fratture transatlantiche: la divergenza tra USA ed Europa, con Washington che spinge per una soluzione rapida, indebolisce il sostegno all’Ucraina. L’Europa è divisa tra chi non vuole dare nessun sostegno all’Ucraina, tra chi vorrebbe, a parole inviare anche truppe, e chi si limita a mandare armi, che non ci sono più, e niente di più.

Questo scenario he Implicazioni porterebbe?

  • Ucraina: La perdita di regioni chiave limita la crescita economica, con un PIL stagnante e una dipendenza dagli aiuti esteri. L’integrazione nella NATO e nell’UE si arresta, e un cessate il fuoco impopolare potrebbe alimentare proteste interne, minacciando la leadership di Zelenskyy. Lo stesso Zelenskyy ha dischiarato che è impossibile riprendere i territori occupati e la non l’adesione alla NATO è condizione irrinunciabile per la Russia.
  • Europa: La riduzione del supporto USA crea tensioni nella NATO e nell’UE, mentre un’Ucraina indebolita rafforza la percezione della Russia come potenza dominante, con rischi per Baltici e Moldova. L’incertezza sui mercati energetici e alimentari persiste.
  • Russia: Mosca consolida i suoi guadagni territoriali senza i costi di una guerra prolungata, potenzialmente ottenendo un alleggerimento delle sanzioni.

Gli altri scenari di JPMorgan

Scenario Corea del Sud (15%):

L’Ucraina riceve garanzie di sicurezza dagli USA e una presenza di forze europee di dissuasione, ma non l’adesione completa alla NATO né il recupero dei territori persi. Questo consente uno sviluppo democratico e prospero su circa l’80% del territorio, simile alla Corea del Sud post-bellica.
Implicazioni: Stabilità relativa, ma vulnerabilità a lungo termine senza piena integrazione NATO.

Scenario Israele (20%):

L’Ucraina ottiene un forte supporto militare ed economico occidentale, senza truppe straniere, trasformandosi in una “fortezza” con forze armate moderne. La Russia potrebbe beneficiare di un alleggerimento delle sanzioni.
Implicazioni: maggiore resilienza ucraina, ma conflitto latente con Mosca.

Scenario Bielorussia (15%):

Il peggiore esito, con un abbandono USA e un’Europa incapace di compensare. La Russia impone condizioni massimaliste, trasformando l’Ucraina in uno stato vassallo.
Implicazioni: vittoria russa, con un’Ucraina sotto controllo di Mosca e un ordine internazionale destabilizzato.

Prospettive in vista delle elezioni 2025

Lo Scenario Georgia dipinge un’Ucraina vulnerabile, costretta a un compromesso con la Russia per evitare un collasso. Le elezioni previste per il 2025 potrebbero complicare la posizione di Zelenskyy, con sfidanti come Valery Zaluzhny o Petro Poroshenko pronti a sfruttare il malcontento. Per l’Europa, il rapporto sottolinea l’urgenza di un impegno coordinato per evitare un conflitto congelato che rafforzi la Russia. Il futuro dell’Ucraina dipenderà dalla capacità di Kyiv di mantenere la resilienza e dal supporto occidentale, che appare sempre più incerto.

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parole ribelli, menti libere

Enrico Zerbo
Enrico Zerbo
Ligure, ama i gatti, la buona cucina e le belle donne. L'ordine di classifica è a caso. Come molte cose della vita. Antifascista ed incensurato.

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