L’ex ministro pentastellato Luigi Di Maio è stato indicato da Borrell per ricoprire il ruolo di emissario Ue nel Golfo Persico: “Ha il profilo ideale”.
La Ue vuole Di Maio come emissario nel Golfo
Voi pensavate che Luigi Di Maio fosse tornato a Pomigliano a riscaldare la sedia del Bar raccontando agli amici le sue avventure come ministro? Se sì allora non conoscete la politica italiana e come si muove. Nessuno è lasciato indietro soprattutto se del “giro”.
L’ex capo del Movimento Cinque, segato dagli italiani al voto, dimessosi in tempo record da un partitello che aveva fondato promettendo Impegno Civico, è stato riciclato in pompa magna da quell’Europa che per Beppe Grillo era un “club Med per trombati”.
Il ruolo è quello di Inviato Speciale Ue per la Regione del Golfo Persico.
La nomina è stata ufficializzata dall’Alto Rappresentante per la politica estera, Josep Borrell. “Io considero che il miglior candidato sia Luigi Di Maio“, scrive Borrell nella lettera spedita a tutte le rappresentanze europee. Ora la nomina passerà per il Cops (Il comitato Politico e di Sicurezza) e poi sarà ratificata dalla stessa Commissione. Di Maio sarà in carica dal primo giugno fino al 28 febbraio 2025, 21 mesi.
Per assurgere a questo delicatissimo ruolo, è stato essenziale ripetere a pappagallo tutta una serie indefinita di banalità nei mesi passati che l’hanno visto diventare alfiere di quel Mario Draghi tanto benvisto da Borrell and co: La “liberaldemocrazia“, “i valori occidentali”, “la governabilità”, “il prestigio internazionale”, “la reazione dei mercati”, “la competenza”. Atlantismo ed europeismo.
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