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sabato, Luglio 12, 2025
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Il confronto BRICS-G7 e il superamento delle vecchie egemonie

L’attuale confronto BRICS-G7 non può essere compreso solo in termini di presente superamento tra emergenti e vecchi egemoni.

Il confronto BRICS-G7

Per capire lo scorrere del mondo dobbiamo adottare delle griglie interpretative, le quali non devono diventare εἴδωλον (eidolon: idolo, feticcio), ma vanno tenute strumenti nella cassetta delle griglie interpretative (un cacciavite metafisico).

La mia linea di pensiero mescola alcune categorie:
1- Teoria del pendolo euroasiatico (Braudel);
2- T. della dipendenza (per lo più latinoamericana)
3- T. del Sistema-Mondo (Wallerstein, ma non solo)
4- Con un neo-marxismo freudiano mal digerito.

Penso che il pendolo euroasiatico (l’alternarsi di Estremo Oriente e Europa come punte egemoni del blocco euroasiatico) sia ragionevole; che il neoliberismo sia la contro-teoria dei “ricchi” contro il mondo povero e lo vediamo tutti (anche se il successo della tigri asiatiche e poi cinese in parte smentisce alcuni assunti, ma io sto facendo una valutazione storico, non solo del PIL); che il Sistema-Mondo sia il migliore ponte tra queste due teorie e il marxismo; perché le idee di Marx, Freud e Nietzsche, nel bene e nel male, ancora le stiamo discutendo (e le dobbiamo assorbire).

Sto semplificando, per chi fosse interessato ne parlo quasi su base quotidiana basta scorrere in giù e potrà capire cosa intendo.

La cosa che però mi sembra raccordi tutto è il post-strutturalismo.

Le società, gli Stati, le dinamiche continentali prevalgono sulle scelte individuali. L’essere umano è un serbatoio di motivazioni genetiche, psicologiche (confuse), sociali, politiche (micro e macro).

La storia non è manifestazione della volontà individuale, ma di queste pulsioni-dinamiche.
Viene meno la divisione artificiosa tra umano e animale che per millenni abbiamo portato avanti: i castori costruiscono dighe per istinto, l’uomo per progetto.

Ora scopriamo che l’uomo ha la tendenza a vivere in un gruppo (come tutti i primati) e che ci viene naturale sperimentare formule organizzative, produttive e distributive in virtù della nostra neocorteccia.

Arriviamo a vedere una serie di dinamiche individuali e collettive (su vari livelli di grandezza), una serie di cicli che ci fanno sentire meno speciali in quanto Mario Rossi, Pincopallo o Napoleone, ma che ci devono riappacificare col mondo per quel che è: rapporti di opposizione, incontro e scontro su più livelli.

1- Biosfera
2- Procarioti/Virus – Eucarioti (lotta e simbiosi)
3- Lotta tra animali // Collaborazione // Addomesticazione
4- Gruppi umani etnici – linguistici
5- Dinamiche socio-culturali: religione, economia, geopolitica
Tutto questo semplificando tanto.

Viviamo il paradosso di lottare per sopravvivere come gruppo economico-sistema produttivo (con identità spesso inventate), ma al contempo questo cozza con il nostro interesse più grande di difenderci come grandi animali dai procarioti (ad esempio, vedendo la spinta del neo-liberismo su un’alimentazione che spreca antibiotici) o con la permanenza della biosfera (che modifichiamo in modi imprevedibili).

Siamo fatti di contrastanti, di dinamiche di potere o di livelli.

Gabriele Germani
Gabriele Germani
Roma, 1986. Laureato in Storia contemporanea e Psicologia, con Master in Geopolitica. Lavora nell’ambito pedagogico-educativo. Si occupa da anni dei rapporti tra il Sud e il Nord del mondo, con le lenti del neo-marxismo, della teoria della dipendenza, del sistema-mondo e dell’Eurasia. Con questa prospettiva ha pubblicato negli anni, alcuni libri e articoli di storia e antropologia, in particolare sull’America Latina. Riferimenti bibliografici: Uruguay e emigrazione italiana: sogni, speranze e rivoluzioni di Gabriele Germani (Autore), Anthology Digital Publishing, 2022. Ha inoltre in pubblicazione con Kulturjam Edizioni: una raccolta di riflessioni su BRICS e mondo multipolare, con introduzione di Gianfranco La Grassa e con Mario Pascale Editore un testo sulla politica estera italiana durante la II Repubblica. Cura un micro-blog sul suo profilo Facebook (a nome “Gabriele Germani”) e un Canale Telegram sempre a nome “Gabriele Germani” (t.me/gabgerma). Dirige inoltre il Podcast “La grande imboscata” su attualità, geopolitica e cultura su varie piattaforme.

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