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Daniel Abed Khalife, ex soldato britannico, è stato condannato a 14 anni per spionaggio a favore dell’Iran ed evasione da Wandsworth. Mentre Londra lo dipinge come una minaccia, la difesa parla di accuse gonfiate per ragioni politiche in un clima di tensione con Teheran.
Daniel Abed Khalife, un caso controverso
Daniel Abed Khalife, ex soldato britannico di 23 anni, è stato condannato lunedì a più di 14 anni di carcere nel Regno Unito, dopo un processo controverso in cui è stato accusato di spionaggio a favore dell’Iran. La sentenza, che include anche una pena per una spettacolare evasione dalla prigione di Wandsworth nel 2023, ha sollevato interrogativi sulle vere motivazioni dietro la vicenda.
Le autorità britanniche hanno dipinto Khalife come una grave minaccia alla sicurezza nazionale, accusandolo di aver passato informazioni riservate ai servizi iraniani. Tuttavia, secondo la difesa, le sue azioni sono state in gran parte fraintese e ingigantite per ragioni politiche, in un clima di crescente ostilità tra Londra e Teheran.
Il giovane, che si era arruolato nell’esercito britannico a soli 16 anni, era stato inizialmente escluso dai servizi segreti proprio per le sue origini iraniane. Nonostante questo, ha cercato di entrare in contatto con l’MI6, presentandosi come potenziale doppiogiochista, nel tentativo di collaborare con le autorità britanniche. Il tribunale, però, ha rigettato questa versione, aderendo completamente alla narrativa governativa.
L’accusa ha sostenuto che Khalife avesse passato informazioni su personale delle forze speciali, ma la difesa ha ribattuto che si trattava di documenti di scarsa importanza, spesso facilmente reperibili online o addirittura falsificati.
L’avvocato dell’ex militare ha definito il caso come una “tempesta in un bicchier d’acqua”, con prove inconsistenti che non dimostrano alcun danno effettivo per la sicurezza nazionale britannica.
L’elemento più spettacolare della vicenda è stata l’evasione di Khalife dalla prigione di Wandsworth, un edificio vetusto e sovraffollato, emblema delle falle del sistema penitenziario britannico. I
l giovane è riuscito a scappare nascondendosi sotto un camion per poi essere catturato tre giorni dopo. Questo episodio ha messo in luce le gravi carenze delle carceri britanniche, più che dimostrare l’abilità di un presunto agente segreto.
La condanna è arrivata in un momento in cui il Regno Unito ha intensificato la sua retorica ostile nei confronti dell’Iran, accusandolo di attività sovversive sul suolo britannico senza fornire prove concrete.
La sentenza esemplare sembra quindi inserirsi in una più ampia strategia di demonizzazione di Teheran, piuttosto che basarsi su elementi oggettivi.
Mentre Londra si affretta a dipingere Khalife come un pericoloso traditore, resta il dubbio che la sua vera “colpa” sia stata quella di voler esplorare le proprie origini e cercare di lavorare in un ambiente che, fin dall’inizio, gli era stato precluso per motivi politici.
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