Per la seconda volta il governo “dimentica” di stanziare i finanziamenti per coprire l’indennità di quarantena. Era forse troppo preso dall’aumentare gli stipendi dei supermanager.
Il governo non finanzia l’indennità di quarantena
Era già successo l’estate scorsa quando l’INPS dovette segnalare di non poter erogare l’indennità di malattia ai lavoratori e alle lavoratrici costretti alla quarantena da covid.
La dice lunga che i presunti supertecnici dimentichino nel fare il bilancio proprio chi è costretto a osservare un periodo di quarantena e i lavoratori fragili – immunodepressi, malati oncologici, sottoposti a terapie salvavita, disabili gravi.
Forse erano troppo presi dall’aumentare gli stipendi dei supermanager.
D’altronde il governo se ne frega dei milioni di lavoratori poveri e precari, dei disoccupati (secondo Unimpresa ai 4 milioni di disoccupati, vanno aggiunti 6,7 milioni di occupati ma in situazioni instabili o economicamente deboli).
Niente legge per il salario minimo orario, nessuna norma per eliminare o ridurre precarietà, nessun piano per il lavoro a partire dal rilancio del pubblico (abbiamo 1 milione di dipendenti pubblici), niente estensione del reddito a esclusi per condizionalità assurde.
Questo è un un governo al servizio del grande capitale che ‘dimentica’ persino di prorogare cassa integrazione per settori come il turismo.
Giorgetti e Orlando fanno una finta norma contro le delocalizzazioni ignorando le richieste di giuslavoristi e Gkn.
Il ministro Brunetta ha la faccia tosta di usare i social ministeriali per fare campagna politica contro chi chiede lo smartworking.
Questo è un governo nemico di lavoratrici e lavoratori e delle classi popolari.
Chi dichiara incomprensibili gli scioperi o ci è o ci fa.
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