Urla, qualche spintone e tantissima rabbia sfociata anche in lacrime. La rabbia degli operai dela GKN contro l’amministratore delegato dell’azienda.
Di Giorgio Cremaschi.
GKN, il governo complice aspetta i licenziamenti
Li ho visti inseguire con rabbia e lacrime l’auto di Andrea Ghezzi, che usciva dall’incontro sindacale nel municipio di Campi Bisenzio.
Quello che era l’amministratore delegato della GKN ne è diventato formalmente il liquidatore e questo ha comunicato ai sindacalisti e ai lavoratori. Poi se ne è andato e ai lavoratori che circondavano la sua auto manageriale ha risposto con una risatina, una sgasata e via.
Tutta la brutalità della lotta di classe dei padroni e dei ricchi contro chi lavora si è espressa in quel breve appuntamento in municipio.
Il liquidatore ha spiegato che, dopo la sentenza che ha annullato la precedente procedura di licenziamento, il fondo finanziario proprietario della fabbrica ne ha formalizzato e accelerato la chiusura. La GKN viene liquidata ed il signor Ghezzi ha il compito di farlo nel modo meno costoso e più utile possibile per la proprietà. Quindi tra poco tempo ripartirà il timer alla fine del quale per ogni lavoratore ci sarà la lettera di licenziamento.
Ero con loro sotto il Comune e ho condiviso la sacrosanta indignazione. Che rispetto della sentenza è quello di un padrone che, invece che discutere , mette tutti di fronte al fatto compiuto della liquidazione dell’azienda? E a che serve un governo, se dopo che i giudici hanno dato tempo per trattare, non fa assolutamente niente per fermare le decisioni aziendali? Giorgetti e Draghi che fanno?
Aspettano i nuovi licenziamenti per poter poi offrire la cassa integrazione a perdere e un bel po’ di bla bla bla. Questa è la realtà, ma non si facciano illusioni manager, padrone e governanti inetti e complici.
Nelle lacrime dei lavoratori GKN non c’era neppure una goccia di rassegnazione, ma la consapevolezza che la lotta si farà ancora più dura e che si andrà avanti, costi quello che costi. E noi dobbiamo accrescere la solidarietà e la mobilitazione attorno a quella lotta, e chiamare prima di tutto in causa il governo Draghi, complice e colpevole.
Oggi il padrone ride e gli operai piangono, ma nessuno si arrenderà e alla fine le parti si invertiranno. Lo anticipiamo sorridendo dai cancelli della GKN e con Dario, Matteo e Paolo.
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