Facebook Instagram Linkedin RSS Twitter Youtube
  • Home
  • Chi Siamo
    • Servizi
    • Partner
      • Rock Shock
      • Radio Elettrica
      • Radio Città Aperta
      • Achab Rivista Letteraria
      • Mama Africa Onlus
      • AIDA&A
      • Le Strade Bianche di Stampa Alternativa
  • Kulturjam Edizioni
  • K.A.I.
    • Manifesto
    • Adesioni
  • Collabora
  • Newsletter
  • Contatti
Search
Kulturjam - Quotidiano on-lineKulturjamKulturjam - Quotidiano on-line
Kulturjam - Quotidiano on-lineKulturjamMagazine di Cultura | Società | Ambiente

★ Quotidiano on-line ®

21.6 C
Rome
lunedì, Luglio 14, 2025
Facebook
Instagram
RSS
Twitter
Youtube
Mastodon
  • Home
  • Chi Siamo
    • Servizi
    • Partner
      • Rock Shock
      • Radio Elettrica
      • Radio Città Aperta
      • Achab Rivista Letteraria
      • Mama Africa Onlus
      • AIDA&A
      • Le Strade Bianche di Stampa Alternativa
  • Kulturjam Edizioni
  • K.A.I.
    • Manifesto
    • Adesioni
  • Collabora
  • Newsletter
  • Contatti

13 giugno 1984: i funerali di Berlinguer e della nostra ingenuità

Alexandro Sabetti
By Alexandro Sabetti
13 Giugno 2024
Facebook
Twitter
Pinterest
WhatsApp
Linkedin
Telegram
    13 giugno 1984: i funerali di Berlinguer

    www.kulturjam.it è un quotidiano online indipendente completamente autofinanziato. Il nostro lavoro di informazione viene costantemente boicottato dagli algoritmi dei social. Per seguirci senza censure, oltre alla ricerca diretta sul nostro sito, iscrivetevi al nostro canale Telegram o alla newsletter settimanale.

    Il 13 giugno del 1984 si tennero i funerali di Enrico Berlinguer, un evento segnante nella vita di un’intera generazione.

    I funerali di Berlinguer

    L’impatto emotivo della morte di Enrico Berlinguer fu clamoroso, al di là di ogni analisi sull’uomo, il personaggio e il politico.

    I suoi funerali furono un autentico rito collettivo che, a posteriori, appare sempre più il saluto definitivo al “come eravamo”.

    Canzoni, documentari, film, un vero pantheon s’è alzato negli anni nel ricordo di Enrico, il segretario martire della causa che aveva occupato tutta la sua esistenza, i suoi ideali di gioventù ai quali era rimasto fedele tutta una vita, come dichiarò lui stesso in un’intervista.

    Così scriveva Lietta Tornabuoni sulla prima pagina del quotidiano “La Stampa”:

    Nel chiaro leggero dell’aria serale, nel vento fresco che muove migliaia di bandiere rosse in piazza San Giovanni, Pertini pallido e sfinito si piega a baciare la bara di Berlinguer.

    La gente lo chiama, lo applaude per tanto tempo, e l’onda del battimani è più forte delle note solenni della musica d’addio. Un milione e mezzo di persone, magari di più, impossibile contarle.

    Il segretario comunista ha avuto dopo la morte il suo comizio più grande, l’emozione più profonda e il consenso più vasto di tutta la vita.

    Una folla sterminata, addensata nella piazza ma unita anche nei cortei e altrove per l’intera città, venuta da tutta Italia: bandiere rosse, pugni chiusi levati, fiori rossi, striscioni, canti alti o sommessi.

    Grida: “Enrico, Enrico”. Fazzoletti rossi. Cartelli. Uno dice: “La grande forza dell’uomo è il pensiero. Tu hai saputo pensare. Grazie, Enrico”; altri ripetono con affettuosità familiare “Ciao, Enrico;

    “Addio” è l’unica grande parola stampata in rosso su quella prima pagina dell’Unità che molti portano spiegata in mano o sul petto, come un emblema di lutto o un modo di espressione.

    13 giugno1984: i funerali di Berlinguer e della nostra ingenuità

    Da quel 13 giugno 1984 una parte della sinistra italiana ha messo, metaforicamente, il santino di Berlinguer in tasca, evitando qualsiasi discussione sulle problematiche relative all’eredità politica e ogni riflessione critica sul berlinguerismo, con le virtù ma anche i limiti, preferendo l’agiografia miracolistica.

    Eppure le immagini che ancora possiamo vedere in tanti filmati, documentari, con tutta la dose d’ingenuità che il tempo ha deposto come una patina malinconica su i tanti volti dell’epoca, ci restituiscono la cartolina di una comunità che credeva in qualcosa.

    Una comunità legata da un’idea di futuro, di società, di condivisione possibile con gli altri e non solo dall’odio contro qualcuno, come in questa lunga legge della giungla per la sopravvivenza come viviamo da anni.

    Nel chiaro leggero dell’aria serale, Pertini bacia la bara che poi s’allontana. La piazza orfana si svuota molto lentamente.

    L’ultimo applauso del giorno di lutto è per Letizia Berlinguer, al cimitero di Prima Porta dove ha voluto che il marito venisse sepolto accanto al padre nella tomba della famiglia, anziché accanto a Togliatti e Longo nella tomba ufficiale del partito al cimitero del Verano.

    È una tomba semplice. C’è scritto soltanto il cognome. Ci sono dei fiori rossi.

    L’hanno chiusa alle sette e mezzo di sera, mentre gli ultimi lasciavano piazza San Giovanni, sfiniti e tristi, con le loro bandiere rosse arrotolate.

    I funerali di Berlinguer sono stati i funerali della beata ingenuità di quella “meglio gioventù” che aveva ragione ma ha perso. E quando ha vinto, ha finito per perdere ancor di più.

    Berlinguer e i giovani alle prese con le sfide del Duemila

    “Enrico Enrico!”

    Il 7 giugno del 1984 il segretario del Partito Comunista Italiano, Enrico Berlinguer, fu colto da ictus mentre teneva un comizio a Padova nel pieno della campagna elettorale per le elezioni europee.

    Durante il suo intervento accusò il malore che lo costrinse a una pausa mentre si apprestava a pronunciare la frase: “Compagni, lavorate tutti, casa per casa, strada per strada, azienda per azienda”.

    Pur palesemente provato Berlinguer continuò il discorso fino alla fine, nonostante la folla preoccupata dei compagni urlasse: “Basta, Enrico!”.

    Alla fine del comizio fu prima condotto all’albergo e subito dopo trasportato all’ospedale, dove fu ricoverato in condizioni drammatiche.

    Un sentimento di sgomento attraversò tutto il paese. Appelli, messaggi di sostegno giunsero da ogni dove.

    Tra i tanti, l’Unità pubblicò il telegramma delle lavoratrici e lavoratori della Sipea di Nichelino: “Ti aspettiamo in piazza con noi per continuare le nostre lotte”.

    I giorni che seguirono fino al giorno dell’annuncio ufficiale del decesso, l’11 giugno, furono quelli di una lenta agonia.

    Sandro Pertini decise di trasportare la salma sull’aereo presidenziale: “Lo porto via come un amico fraterno, come un figlio, come un compagno di lotta”.

    Al funerale, a Roma, parteciparono circa due milioni di persone. Il corteo con la bara sfilò dalla sede del PCI, in via delle Botteghe Oscure, a piazza San Giovanni.

    Occhi lucidi di pianto e pugni chiusi ad accompagnare il feretro. Un grido risuonava in continuazione: “Enrico, Enrico!”

    Rai, telecronaca dei funerali di Enrico Berlinguer

    https://www.youtube.com/watch?v=pI5jKV8Smao

     

    Sostieni Kulturjam

    Kulturjam.it è un quotidiano indipendente senza finanziamenti, completamente gratuito.

    I nostri articoli sono gratuiti e lo saranno sempre. Nessun abbonamento.
    Se vuoi sostenerci e aiutarci a crescere, nessuna donazione, ma puoi acquistare i nostri gadget.

    Sostieni Kulturjam, sostieni l’informazione libera e indipendente.

    VAI AL LINK – Kulturjam Shop

     

    Leggi anche

    • Cortocircuito elettorale: destre pacifiste e sinistre liberal guerrafondaie
    • Il colpo di Hezbollah: Israele ha perso il controllo del Nord
    • Come l’informazione racconta il multipolarismo
    • Lo sbarco in Lombardia più che una gaffe sembra una profezia

     E ti consigliamo

    • Sintropie. Mondo e Nuovo Mondo
    • Musikkeller, un luogo-non luogo
    • Breve guida per riconoscere il “coatto”
    • Achab. Gli occhi di Argo sul carcere
    • Cafè Ghengò: i punti di “repere” tra pensieri sincopati
    • La terra di Itzamnà: alla scoperta del Guatemala
    • Kavi: Il Poeta è Vivo
    • Dittature. Tutto quanto fa spettacolo: si può essere ironici su temi serissimi e al contempo fare opera di informazione e presidio della memoria?
    • Dialoghi della coscienza: l’intensità magica del silenzio e la necessità di una poesia intima
    • Il soffione boracifero: ritorna dopo 10 anni il romanzo cult
    • Cartoline da Salò, nel vortice del presente
    • Tags
    • 1984
    • enrico berlinguer
    • pci
    • politica
    • società
    Share
    Facebook
    Twitter
    Pinterest
    WhatsApp
    Linkedin
    Telegram
      Alexandro Sabetti
      Alexandro Sabetti
      Vice direttore di Kulturjam.it -> Ha scritto testi teatrali e collaborato con la RAI e diverse testate giornalistiche tra le quali Limes. Ha pubblicato "Il Soffione Boracifero" (2010), "Sofisticate Banalità" (Tempesta Editore, 2012), "Le Malebolge" (Tempesta Editore, 2014), "Cartoline da Salò" (RockShock Edizioni)

      Ti potrebbe anche interessare

      In Evidenza

      L’Europa sotto tutela: come gli Stati Uniti ci hanno imposto guerra, riarmo e dazi

      Life

      Neuromarketing: a caccia nel cervello del consumatore

      Life

      E voi ricordate i fantasmagorici occhiali a raggi x?

      Seguici sui Social

      Facebook
      Instagram
      Linkedin
      RSS
      Twitter
      Youtube
      spot_img
      spot_img
      spot_img
      spot_img
      spot_img
      spot_img
      spot_img
      spot_img
      spot_img

      Ultimi articoli

      In Evidenza

      L’Europa sotto tutela: come gli Stati Uniti ci hanno imposto guerra, riarmo e dazi

      Life

      Neuromarketing: a caccia nel cervello del consumatore

      Life

      E voi ricordate i fantasmagorici occhiali a raggi x?

      Agorà

      Wallerstein e il capitalismo come un unico sistema-mondo

      Load more

      Copyright © All rights reserved.

      Editore KULTURJAM S.r.l.s.
      Via Prato della Corte, 1935, 00123 Roma
      PEC: kulturjam@pec.kulturjam.it

      Partita IVA: 15661181006
      Registro Imprese di Roma
      Numero REA: 1605639
      Capitale Sociale 1.000 Euro

      N° iscrizione ROC: 34067
      Iscritto al Registro Stampa del Tribunale di Roma N. 73/2020, 22 luglio 2020

      • Home
      • Termini e condizioni
      • Disconoscimento
      • Imprint
      • Cookie Policy (UE)
      • Dichiarazione sulla Privacy (UE)
      Gestisci la tua privacy
      We use technologies like cookies to store and/or access device information. We do this to improve browsing experience and to show (non-) personalized ads. Consenting to these technologies will allow us to process data such as browsing behavior or unique IDs on this site. Not consenting or withdrawing consent, may adversely affect certain features and functions.
      Funzionale Sempre attivo
      The technical storage or access is strictly necessary for the legitimate purpose of enabling the use of a specific service explicitly requested by the subscriber or user, or for the sole purpose of carrying out the transmission of a communication over an electronic communications network.
      Preferenze
      L'archiviazione tecnica o l'accesso sono necessari per lo scopo legittimo di memorizzare le preferenze che non sono richieste dall'abbonato o dall'utente.
      Statistiche
      L'archiviazione tecnica o l'accesso che viene utilizzato esclusivamente per scopi statistici. L'archiviazione tecnica o l'accesso che viene utilizzato esclusivamente per scopi statistici anonimi. Senza un mandato di comparizione, una conformità volontaria da parte del vostro Fornitore di Servizi Internet, o ulteriori registrazioni da parte di terzi, le informazioni memorizzate o recuperate per questo scopo da sole non possono di solito essere utilizzate per l'identificazione.
      Marketing
      The technical storage or access is required to create user profiles to send advertising, or to track the user on a website or across several websites for similar marketing purposes.
      Gestisci opzioni Gestisci servizi Gestisci {vendor_count} fornitori Per saperne di più su questi scopi
      Gestisci opzioni
      {title} {title} {title}