Il processo nei confronti di Patrick Zaki è stato aggiornato al 7 dicembre, quando si terrà una nuova udienza. Lo studente egiziano dell’università di Bologna in carcere al Cairo da quasi 20 mesi.
Di Riccardo Noury* per Pressenza.
Patrick Zaki, altri 70 giorni di carcere: un periodo di tempo lungo e crudele
La situazione di Patrick Zaki è così disperata che quando (due settimane fa come oggi) un’udienza termina non con una condanna ma con un rinvio viene quasi da tirare un sospiro di sollievo.
L’avvocata Nasrallah è stata costretta a chiedere un rinvio perché non è ancora in possesso di tutti gli atti processuali: una costante di questi 19 mesi, dato che nel periodo di detenzione preventiva non ebbe mai a sapere di cosa esattamente Patrick fosse accusato.
Il giudice ha accolto la richiesta, ma con un provvedimento punitivo: un rinvio di 70 giorni, che Patrick trascorrerà nella sua cella della prigione di Tora, al Cairo.
Ognuno si prenderà la responsabilità di cosa fare in questi 70 giorni: l’avvocata, se sarà messa nelle condizioni, preparerà una strategia difensiva; la campagna #FreePatrickZaki da quello straordinario epicentro che è Bologna continuerà a organizzare iniziative, i mezzi d’informazione proseguiranno a tenere alta l’attenzione.
La domanda che rimane è: cosa faranno le istituzioni del nostro paese in quel periodo? Il Parlamento incalzerà il governo sul tema della cittadinanza italiana? Il governo prenderà un’iniziativa nei confronti del Cairo? O si lascerà trascorrere ancora una volta invano questo periodo, arrivando al 7 dicembre a mani politicamente vuote?
A proposito del 7 dicembre: la prossima udienza si terrà a 22 mesi esatti dall’arresto di Patrick. Ventidue mesi di crudeltà e sofferenza inflitte allo studente di Bologna, ma anche di sua straordinaria resistenza.
*Riccardo Noury, portavoce di Amnesty International Italia, di cui fa parte dal 1980. Autore e coautore di numerose pubblicazioni sui diritti umani, l’ultima delle quali è “Srebrenica. La giustizia negata” (con Luca Leone, Infinito Edizioni 2015). Blogger per il Corriere della Sera, il Fatto quotidiano, Articolo 21 e collaboratore di Pressenza.
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