Riceviamo e pubblichiamo la replica del giornalista Fabrizio Peronaci, chiamato in causa da un nostro articolo sul caso Orlandi a firma Giuseppe Folchini del 18 aprile 2023, dal titolo “Il giornalista Peronaci attacca Pietro Orlandi”.
Peronaci scrive: “Essendo chiamato in causa, mi sento autorizzato a girarvi questa mia replica.
L’ultimo capoverso tanto severo nei miei confronti, infatti, oltre a suonare ideologico, vi assicuro che è totalmente sganciato da una seppure minima conoscenza dei fatti e delle posizioni in campo.”
Qui di seguito il resto del testo integrale del giornalista:
Sono stato l’autore del libro Mia sorella Emanuela (2011) scritto a quattro mani con Pietro Orlandi (oltre che dei successivi due sullo stesso caso, Il Ganglio e Il crimine del secolo, entrambi per Fandango), e mi piace rassicurarvi facendovi presente che non sono stato folgorato da alcuna conversione.
Semplicemente, da giornalista, approfondisco i fatti senza gli infingimenti e/o gli opportunismi che sono prassi di tanti colleghi: negli ultimi anni mi è così capitato di constatare che il fratello di Emanuela abbia sostituito una rigorosa ricerca della verità, basata sull’analisi degli indizi e dei riscontri, con una ininterrotta ricerca di visibilità mediatica, che rischia di intralciare l’accertamento dei fatti e persino di sollevare controproducenti polveroni.
L’ho constatato e in talune circostanze pubbliche l’ho detto, dopo averlo fatto presente anche a lui personalmente. Non sia mai. Eppure ho semplicemente e lealmente comunicato un dissenso, basato su dati di fatto evidenti a chiunque segua il caso. Essendo ciò difforme al mainstream che punta tutto sulla spettacolarizzazione, però, sono stato da voi trattato al pari di un fan oltranzista-oscurantista-tradizionalista di Santa Romana Chiesa, capace di bersi persino la favoletta di un Papa (il polacco) che tutto è stato fuorché un santo.
Calma. Non è così.
Al contrario, molto laicamente, rivendico il diritto di tutti (Papa compreso, per quanto possa sembrarvi strano) a non vedersi catapultate addosso palate di fango senza lo straccio di una prova e sulla base dei “si dice”. Si chiama civiltà giuridica prima ancora che garantismo.
Alla replica di Peronaci che abbiamo pubblicato con piacere senza omissioni (se non le parti introduttive e finali di convenevoli redazionali), pensiamo solo di aggiungere una postilla a difesa del nostro cronista, autore dell’articolo, Giuseppe Folchini, al quale come sempre lasciamo piena autonomia nel lavoro e negli eventuali suoi giudizi, condividendoli o meno: come ha scritto giustamente Peronaci, se l’ultimo capoverso appare molto severo nei suoi confronti, altrettanto severo, forse troppo, appare anche il suo paragone ( sono stato da voi trattato al pari di un fan oltranzista-oscurantista-tradizionalista), e sicuramente non nelle intenzioni dell’autore dell’articolo in questione.
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