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Andrea Delmastro condannato ma resta al suo posto

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Il sottosegretario Delmastro è stato condannato a 8 mesi per rivelazione di segreto d’ufficio sul caso Cospito. Parla di “sentenza politica” e non si dimette. Meloni si dice “sconcertata”, mentre Schlein ne chiede le dimissioni. Il caso riaccende lo scontro sulla giustizia.

Andrea Delmastro condannato: lo scontro politico si infiamma

Il sottosegretario alla Giustizia Andrea Delmastro è stato condannato a otto mesi di reclusione per rivelazione di segreto d’ufficio. La vicenda, legata al caso dell’anarchico Alfredo Cospito, ha scatenato un acceso dibattito politico, con la premier Giorgia Meloni che ha espresso il suo sconcerto per la sentenza e l’opposizione che ne chiede le dimissioni.

La condanna di Delmastro rappresenta un duro colpo per il governo. La procura, in precedenza, aveva chiesto l’archiviazione del caso e, successivamente, l’assoluzione per mancanza dell’elemento soggettivo del reato.

Tuttavia, la decisione finale del tribunale ha ribaltato le richieste dell’accusa, accogliendo invece le istanze delle parti civili, che avevano chiesto anche un risarcimento simbolico di cinque euro.

Il sottosegretario ha reagito con rabbia alla sentenza, definendola “politica” e annunciando che presenterà appello. “Le sentenze non si commentano, ma quelle politiche si commentano da sole!”, ha dichiarato Delmastro, ribadendo la sua intenzione di non dimettersi e di continuare con le riforme che ha in programma.

Il caso risale a febbraio 2023, quando in Parlamento il deputato Giovanni Donzelli rivelò il contenuto di alcune conversazioni avvenute nel carcere di Sassari tra Alfredo Cospito e detenuti legati alla criminalità organizzata.

Queste informazioni, classificate come riservate, sarebbero state fornite proprio da Delmastro, all’epoca titolare del dipartimento dell’amministrazione penitenziaria. La diffusione di tali dati sollevò un’ondata di polemiche e portò all’apertura di un’inchiesta, culminata nella condanna odierna.

Meloni difende, l’opposizione attacca

Il verdetto ha immediatamente scatenato reazioni nel mondo politico. Giorgia Meloni si è detta “sconcertata” dalla sentenza e ha sollevato dubbi sulla sua fondatezza: “Mi chiedo se il giudizio sia realmente basato sul merito della questione. Il sottosegretario Delmastro rimane al suo posto”.

Dall’altro lato, l’opposizione ha colto l’occasione per chiedere le dimissioni immediate del sottosegretario. La segretaria del Partito Democratico, Elly Schlein, ha attaccato duramente il governo: “Delmastro è stato condannato per aver usato segreti di Stato contro le opposizioni. Giorgia Meloni lo faccia dimettere, anziché continuare a mentire sui fondi alla sanità pubblica e a non far nulla sulle bollette più care d’Europa”.

Il governo, che a parole ha sempre fatto della fermezza e della legalità due dei suoi pilastri fondamentali, si trova ora a dover gestire una condanna che colpisce direttamente uno dei suoi membri chiave.

Uno scontro che proseguirà in appello

La decisione di Delmastro di non dimettersi e di fare ricorso promette di tenere aperta la questione ancora a lungo. Il sottosegretario ha dichiarato di attendere con ansia le motivazioni della sentenza per impugnarla in appello, citando la famosa espressione “un giudice a Berlino”, a indicare la sua fiducia nella possibilità di ribaltare la condanna in un grado successivo di giudizio.

Se il processo d’appello dovesse confermare la condanna, la posizione di Delmastro potrebbe diventare insostenibile per l’esecutivo. Per ora, tuttavia, la linea del governo sembra chiara: nessun passo indietro, in attesa che la giustizia faccia il suo corso.

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