Nei trend sostenibili del 2021 irrompe la tagua, anche detta avorio vegetale, per creare gioielli di lusso e salvare gli elefanti.
Tagua: tesoro nel mistero delle foreste pluviali
Impenetrabile, sconfinata, compatta come la trama di un tessuto, trafitta da aghi di luce che filtrano dagli intrecci dei rami e si posano sul corpo degli alberi robusti: la foresta pluviale è un serbatoio sconfinato di ossigeno, linfa, meraviglie forgiate dalla natura.
Universo astruso al cemento cittadino, lo sfogliamo nei libri di avventura, viziamo i nostri palati con i pregiati frutti esotici dal nettare succulento, fantastichiamo su avventurosi viaggi che valicano i lontani confini.
Questo luogo dal fascino esoterico offre un materiale utile per la creazione di gioielli e altri oggetti dal sapore etnico, prodotti con artigianalità e nel massimo rispetto di flora e fauna: la tagua, pregiato elemento che prende vita dai semi, fatti essiccare al sole, delle cosiddette palme d’avorio o palme tagua.
Le origini della tagua sono grondanti di storia, sin dai tempi coloniali infatti, veniva impiegata dagli spagnoli sbarcati in America per la produzione degli oggetti più disparati tra cui manici per ombrelli, pedine per gli scacchi, bottoni (il 20% dei quali fino al 1920 negli Usa erano prodotti proprio in tatua) e suppellettili vari.
Avorio vegetale per la tutela degli elefanti
Proprio per la spiccata analogia con l’avorio, con il quale condivide consistenza e colore, questa perla della foresta viene definita anche “avorio vegetale” e rappresenta una concreta alternativa green al materiale oggetto di contestazione, che vede nello sfruttamento e morte degli elefanti la modalità di produzione nel mercato nero.
Ad oggi infatti (alla luce della Convention on International Trade in Endangered Species del 1989 che rese obbligatoria la chiusura del mercato dell’avorio per la tutela degli elefanti) quasi l’80% dell’avorio venduto in territorio europeo è illegale, in quanto ricavato dalle zanne di elefanti uccisi di recente che rischiano l’estinzione a causa del bracconaggio.
L’artigianalità da preservare
La natura quindi, che come asseriva Aristotele “non fa nulla di inutile” , mette a nostra disposizione questo strumento senza chiedere nulla in cambio, pronto per essere plasmato e modellato come pongo nelle mani di artigiani che con cura producono piccole opere d’arte, concreta manifestazione di bellezza, rispetto, di supporto per le piccole cooperative di artigiani che ne sostengono la produzione.
Scegliere gioielli in tagua significa alimentare un’economia etica, che incoraggia la coltivazione delle foreste pluviali e le preserva dagli abbattimenti per scopi industriali.
Trendy sì, ma sempre eco-friendly
Alla ribalta nei trend sostenibili per il 2021-2022, questa risorsa naturale si presta alla creazione di prodotti ornamentali (orecchini, bracciali, collane ecc.) che coniugano alla perfezione etica e tendenza, conferendo al mondo della jewelry un nuovo valore, divenendo il simbolo di una missione in lotta per la salvaguardia del pianeta.
La filosofia di Arlokea e i suoi gioielli
Tra i portavoce di questa linea rivoluzionaria di gioielleria etica spicca l’azienda statunitense Arlokea che presenta una collezione elegante e minimale popolata da collane, orecchini e bracciali dalle forme geometriche essenziali, dipinte con colori che spaziano dagli eccentrici blu cobalto e arancia rossa, fino alle più tenui tonalità del beige e marrone.
Sostenibilità è ovviamente il comune denominatore da cui si diramano tutti i lodevoli propositi che Arlokea si prefigge.
Che alla fashion industry sia stata attribuita un’enorme responsabilità nell’inquinamento ambientale è fatto ben noto e questa azienda dichiara il suo impegno nella riduzione di rifiuti, consumo di energia nonché emissioni di gas.
Tra gli ulteriori obiettivi chiave che guidano la filosofia dell’azienda, si distinguono la conservazione dell’artigianalità alimentando la produzione locale nei paesi sottosviluppati, il riconoscimento di compensi equi, la lotta contro la discriminazione e il lavoro minorile.
Un potpourri di giustizia sociale, integrazione e inclusività, promozione di iniziative e fund raising che possano produrre un impatto significativo nella vita delle persone.
Tagua protagonista dell’Haute couture
La tagua si era resa già protagonista nel 2017, quando Alexandra Mor, designer di gioielli di lusso e direttrice creativa del progetto The Protagonist, (mostra di gioielleria di lusso sostenibile curata da Vogue Italia) ebbe una brillante intuizione: sviluppare gioielli sì haute couture, ma anche sostenibili appunto, perché essere eco-friendly non può e non deve essere oggetto di rinuncia ai canoni di gusto e ed eleganza.
Entrò allora in gioco la tagua, che la For scelse per creare una collezione di esclusivi gioielli e preservare quindi le zanne degli elefanti.
E insieme alla tagua…nascono i gioielli dal cuore tech che supportano riciclo e sostenibilità
Produzione consapevole, riciclo, zero sprechi: dai metalli presenti nei micro componenti dei dispositivi tecnologici nascono gli eleganti gioielli firmati Bayou with Love, marchio coniato dall’attrice Nikki Reed.
La parola d’ordine è trasparenza, il fine è il raggiungimento di un equilibrio nel settore della gioielleria che possa essere assimilabile a quello della natura e che sostenga una produzione “circolare”.
Il brand Avel Lenttan invece, vuole siglare il suo impegno nei confronti della sostenibilità mettendo tutta nero su bianco, anzi…su un chip!
I gioielli prodotti infatti, contengono al loro interno un chip denominato “My Memory Forever”, che contiene tutte le informazioni relative ai materiali utilizzati, le certificazioni e le origini.
Il volto della terra è sempre più verde speranza
Sembra che l’haute couture della gioielleria stia assumendo nuove sembianze e si stia caricando di simbologia, svestendo i panni della fredda produzione meccanica e materialista per creare opere d’arte che dimorano sul corpo ornandolo di significato, diventando portavoce di un messaggio da gridare al mondo, modello di tutti i cambiamenti che desideriamo per noi e per chi dopo di noi abiterà il pianeta.
Si respira una propensione alla responsabilità di costruire il futuro con accorgimenti e impegno, cercando di modellarlo come gli artigiani fanno con le materie prime mirando a valorizzare la tradizione, la professionalità e l’unicità in contrapposizione alla massificazione propria delle industrie insaziabili e standardizzate.
Molte delle più grandi rivoluzioni nascono sospinte da un ideale, dallo spirito che guida verso un cambiamento anelato.
E tassello dopo tassello, ci auguriamo che il mondo ecosostenibile raggiunga sempre più traguardi.
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