La partigiana Virginia Tonelli per dieci giorni fu torturata senza che dalla sua bocca uscisse una sola informazione utile ai fascisti, che poi la trucidarono barbaramente.
A Virginia Tonelli
Oggi l’ANPI ci ha ricordato che il 3 novembre 1903 nasceva a Castelnuovo del Friuli (Pordenone) la partigiana Virginia Tonelli “Luisa”, Medaglia d’oro al Valor militare.
La sua è una storia di eroismo che va ricordata e tramandata. All’alba del 19 settembre del 1944, mentre stava trasportando, da Udine a Trieste, documenti e stampa clandestina delle Brigate Garibaldi, fu arrestata.
Rinchiusa nelle carceri del Coroneo, per dieci giorni fu torturata senza che dalla sua bocca uscisse una sola informazione utile ai fascisti; i suoi aguzzini, esasperati, la portarono allora alla Risiera di San Sabba e lì fu gettata ancor viva nel forno crematorio.
Del corpo Di VirginiaTonelli non fu poi trovata la minima traccia.
Nel suo paese una lapide la ricorda con una bella iscrizione dettata dal poeta Tito Maniacco:
“In memoria di coloro che non piegarono
e di Virginia Tonelli “Luisa”
che quando la terra era sotto il piede nazista e fascista
oscura parlò, convinse, lottò.
Catturata trasformò in silenzio l’odio del popolo
e in silenzio morì alla Risiera di San Sabba.
O tu che passi per il tuo pacifico lavoro
ricordati di ricordare”.
Quando ho letto questa storia ho pensato con rabbia al fatto che in questo paese non si ricorda cos’è stata la Risiera di San Sabba e cosa è stato il nazifascismo, la sua violenza e i suoi crimini. Soprattutto il rovescismo storico dominante – per usare l’azzeccata espressione di Angelo d’Orsi – offende la memoria di chi ha sacrificato la propria vita per la libertà di tutte/i.
La biografia di Virginia Tonelli
Il borgo natale di Virginia è stato restaurato di recente dall’Anpi: qui la storia.
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