La clandestinità, la linea di confine tra luce e tenebre, legalità e illegalità, pietre angolari di quella decade selvaggia, gli anni 80 napoletani, che sono diventati una sorta di brand.
Gli anni 80 napoletani
Gli anni 80 napoletani sono diventati un piccolo brand nel brand. Non era così fino a qualche tempo fa, al netto di Maradona e Cutolo (continua a passare da anni su una tv privata, pardon libera, il film di Peppino Tornatore con Ben Gazzara nei panni del boss, riproponendo incessantemente l’immagine della Napoli violenta di quegli anni).
E chi si trovava a voler rivivere angoli di quella decade selvaggia, a cena con gli amici, si sentiva un po’ solo ed incompreso. Qualcosa è cambiato. Il film di Sidney Sibilia tratto dal libro di Simona Frasca è un po’ l’altro polo rispetto all’opera tornatoriana o a “Fort Apasc” di Marco Risi. Eppure, il tema resta la clandestinità. Che accomuna il giovane cronista irregolare a Il Mattino ai fratelli Frattasio, quasi si trattasse di un destino.
Di figure di quegli anni da affiancare a queste ne avremmo tante: la linea di confine tra luce e tenebre, legalità e illegalità, giorno e notte, era assai tenue, come dimostrano le stesse scorribande notturne del Diez oppure il successo nella gioventù “alternativa” (altra parola morta con gli 80) di locali come il Diamond Dogs, una sorta di caverna nel Cavone di San Gennaro dei poveri.
Ma la notte era la notte, come ricorda Troisi in Ricomincio da tre (“le due? Azz, s’è fatt’ tardi…“). E di notte, quella non metaforica, per strada, si era assai di meno. Tra questi, Enrico Frattasio che voleva fare il dj e smanettava con piastre e cassette negli anni del New Romantic e di “Cervo a primavera” di Cocciante.
Lo racconta Sibilia nella sua gradevole pellicola, con attori che troiseggiano troppo e causando qualche sbadiglio, che per una commedia – che tale è, nonostante si porti sul groppone un tema complesso e non abbia un lieto fine – non è proprio il massimo. Ma c’è di peggio in giro. E poi può essere da stimolo a leggere il libro, che non è per niente male ed è assai più ricco di informazioni.
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