Sono bastati due pareggi con Germania e Inghilterra per ridare forza e convinzione sullo stato del nostro calcio ma rischiamo il classico abbaglio estivo.
La nazionale e l’abbaglio estivo
È naturale che in tempi di crisi, quando si è con l’acqua alla gola, si tenda ad aggrapparsi disperatamente a qualsiasi cosa, pur di credere nella salvezza.
Così, in questi giorni è commovente come il giornalismo sportivo italiano stia facendo carte false per regalare spunti di positività ai disperati tifosi della nostra bistrattata nazionale.
Sono bastati due pareggi eccellenti – quelli con Germania e Inghilterra – e una vittoria “normale” – con l’Ungheria – per ridare loro forza e convinzione sullo stato del nostro calcio.
Ma è doveroso, per non restare poi eccessivamente delusi, considerare in quali contesti questi risultati – pur lusinghieri – siano maturati.
La Uefa Nations League è terreno fertile per le compagini che vogliano sperimentare senza dover temere le intemerate del pubblico amico; Il fatto che la competizione venga vissuta dai suoi protagonisti come una copia meno prestigiosa della Coppa Europa rende le partite meno tirate e quindi ne giovi anche lo spettacolo.
Fa bene quindi il Mancini ad approfittare di queste contingenze, il fatto di non dover avere l’assillo del risultato a tutti i costi fa sì che anche gli esordienti si giochino le loro chance in tranquillità e tentino giocate estemporanee, se il caso.
Tuttavia quelli che sono i pregi di questa pseudocompetizione sono anche i suoi difetti: la tentazione di sopravvalutare gli esiti di talune prestazioni è tangibile.
Facendo la tara ad una Germania sperimentale almeno quanto la nostra, ad una Ungheria che ha uno solo giocatore decente e un allenatore che sa molto bene come vanno le cose del pallone e un’Inghilterra che ci soffre sempre, succede che Gnonto, da tutti sconosciuto fino ad un giorno prima dell’esordio, con uno scatto e un cross diventi il nuovo Garrincha.
Come pure che un difensore non più in erba, mestierante di cantieri, di pannelli in pvc e di serie inferiori, improvvisamente diventi il Carneade di turno a spese di Bonucci, sia in maglia bianconera che in quella azzurra.
Va tutto bene, è il calcio estivo, baby: sotto il sole di abbagli se ne possono prendere. Se il calciomercato va in onda l’estate, un motivo pure ci sarà.
Leggi anche
- Tutti i demoni del mondo: fenomenologia della transizione storica
- I padroni del PIL e la fallimentare guerra economica alla Russia
- Lo smantellamento della scuola e la comprensione dei testi
- Occidente, autocrati, razza e storia: la posta in gioco ripensando a Lévi-Strauss
- La guerra e la dimensione valoriale che sovrasta quella analitica
- Il centenario di Enrico Berlinguer: anti-modernità e moralità della politica
- Il centenario di Enrico Berlinguer: anti-modernità e moralità della politica
- Cartoline da Salò: il nuovo libro di Alexandro Sabetti