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lunedì, Giugno 16, 2025
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Discarica di Valle Galeria, tra i giovani che dicono di no.

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Il progetto della discarica di Valle Galeria vede la forte opposizione del Comitato Giovani (di Valle Galeria). Li abbiamo incontrati per ascoltare le loro ragioni.

Valle Galeria, l‘agro romano della discordia

La periferia Ovest di Roma, fuori dal Grande Raccordo Anulare, si estende fino al mare, da Maccarese a Fiumicino. Da una parte troviamo i territori della Bonifica dell’Ente Maremma, dall’altra quelli della Riserva Naturale del Litorale Romano e poi c’è la campagna dell’Agro Romano, con le sue oasi naturali.

Nonostante la zona sia immersa nel verde e abitata da animali selvaggi come volpi, cinghiali ed istrici, troviamo dei perimetri industriali: nel periodo del boom economico sono nate la raffineria di Petrolio di Malagrotta (oggi chiusa e utilizzata come polo logistico, dato che il petrolio viene raffinato all’estero, dov’è più economico) e la ex-discarica di Roma, la più grande d’Europa, 240 ettari di proprietà dell’imprenditore Manlio Cerroni, chiusa nel 2013, per saturazione. Nel 2014, Zingaretti promise tre progetti di riqualificazione, tra cui la bonifica della zona, mai avvenuta.

Il 31 Dicembre 2019, Virginia Raggi, con il tacito consenso di Nicola Zingaretti, danno la delibera a favore del progetto di una nuova discarica nella stessa zona, la Valle Galeria. Questa volta, però, giovani da tutta Roma, interessati all’ambiente, al territorio della Valle Galeria e alla salvaguardia dell’agro romano, si stanno unendo contro questa catastrofica decisione.

Conosciamo alcuni ragazzi del comitato: Francesco, Norma, Ambra e Alessio non abitano nella Valle Galeria ma abitano a “Roma” come ci tengono a precisare.

L’intervista

Come vi è venuta l’idea di fondare il Comitato Giovani della Valle Galeria?

Quest’estate abbiamo iniziato a frequentare il luogo designato per la costruzione della futura discarica, un terreno gigante, che confina con un’impresa agricola e con la Riserva Naturale Statale del Litorale Romano. È bastato guardarsi attorno per capire l’ingiustizia che questa terra ha subìto, sta subendo e subirà se le istituzioni non cambiano le loro decisioni. Il problema principale, per noi ragazzi, era (ed è tuttora) la disinformazione tra i nostri coetanei.

Ci siamo accorti che i giovani anche più sensibili alle tematiche ambientali, sempre pronti a scendere in piazza, ignorano completamente il progetto della discarica di Roma, il quale non solo devasterà ulteriormente l’agro romano ma avrà anche un gravissimo impatto ambientale. Un comitato che da decenni lotta per la difesa della Valle Galeria, già esiste, ma essendo formato prevalentemente da persone over 40, abbiamo ragionato su quanto effettivamente questo potesse coinvolgere ragazzi anche molto giovani. Così, l’idea di differenziarci con un altro comitato, legato ad una fascia d’età più piccola e con iniziative, di conseguenza, più adatte a noi ci sembrava necessario.

Siete tutti molto giovani, come vi siete conosciuti?

La nostra età varia dai 13 ai 30 anni siamo una cinquantina di ragazzi , alcuni amici, altri fratelli, compagni di scuola altri si sono conosciuti nel web e tramite il comitato già esistente. Una ventina sono quelli del comitato organizzativo, ci incontriamo una volta a settimana ma l’impegno è quotidiano e la cosa più importante è che non abitiamo tutti nella stessa zona di Roma.

Discarica di Valle Galeria, tra i giovani che dicono di no. (6)

Per cosa vi battete?

Noi ci battiamo per la salvaguardia dell’agro romano, luogo ad alto valore paesaggistico, agricolo e archeologico che purtroppo però sta cadendo nelle mani delle eco mafie e delle istituzioni menefreghiste. Ma si tratta anche e soprattutto di casa nostra; il quartiere dove siamo cresciuti non ha una piazza dove incontrarsi, i marciapiedi sono sconnessi e alle volte inesistenti, biblioteche non ne abbiamo, come scuole per ogni età, per le strade passano più camion che autobus ed è stata riscontrata una media di morte per tumori superiore al 28% della media romana. Per non parlare delle montagne di rifiuti ad ogni angolo; per questo abbiamo fatto un retake (pulizia della strada) qualche settimana fa, la prima di una serie di iniziative volte a riqualificare la zona.

Parlatemi del vostro territorio, del quartiere in cui vivete

L’analisi del contesto urbano dove viviamo non è una cosa semplice, la nostra zona non è solamente un agglomerato di case o condomini, per poter valutare correttamente il nostro quartiere abbiamo bisogno di capire quali sono le problematiche che per lungo tempo hanno insistito sul nostro territorio.

Il problema della gestione dei rifiuti è solamente il più grande tra quelli che stanno torturando questa zona, siamo in una zona del quadrante Ovest di Roma, e qui purtroppo ci sono varie problematiche, che, se sommate, rendono la zona un posto davvero complicato da vivere.

Nella sola zona di Valle Galeria sono presenti: la Discarica di Malagrotta, un inceneritore di rifiuti ospedalieri, un gassificatore per la produzione di bioetanolo, una raffineria per il greggio, oltre ovviamente a criticità più piccole che anche altre zone potrebbero avere; come, ad esempio, i trasporti pubblici o la cura delle nostre strade.

Ovviamente tutta questa zona non deve apparire solamente come un esempio negativo, vorremmo far venire alla luce quella che è stata una periferia lasciata a se stessa, senza alcun tipo di opera di bonifica o riqualificazione, vogliamo porre l’attenzione su un quartiere che comprende circa 35/40 mila persone e che ora si trova a fronteggiare una nuova minaccia, le istituzioni sembrano d’accordo nel vedere la Valle Galeria come punto risolutivo del “problema rifiuti a Roma” attraverso la costruzione di una nuova discarica a 170mt dal sito SIC IT 6030025 Macchia Grande di Ponte Galeria, Oasi Protetta all’interno della riserva naturale Statale del Litorale Romano.

Crediamo sia importante far capire a tutti come, attraverso la mancanza delle giuste attenzioni verso l’ambiente e verso la vita delle persone, questa zona ora si sente abbandonata a se stessa e sta facendo di tutto per portare l’attenzione sul problema, quello che si può notare quasi subito è la mancanza di dialogo da parte delle istituzioni, purtroppo ad oggi il nostro quartiere viene visto solamente come un luogo ai margini di Roma nel quale tutto è, ed è stato, permesso.

Quali sono i vostri obiettivi e le vostre Iniziative?

I nostri obiettivi si posizionano contro il progetto della discarica e contro tutti gli impianti cancerogeni presenti nella Valle Galeria, per la bonifica e la riqualificazione. Seguendo questa ‘linea guida’, puntiamo all’informazione mediatica, per arrivare a tutti i ragazzi romani, ad iniziative come il retake e il mercatino dell’usato a cui stiamo lavorando, alla sensibilizzazione ambientale con la petizione ‘Roma Rifiuti Zero’ (la trovate sulla nostra bio di Instagram @giovanidellavallegaleria) con la quale vogliamo dare un’opzione alternativa e opposta allo smaltimento dei rifiuti tramite discarica e inceneritori.

Avete avuto dei riscontri?

Abbiamo avuto dei riscontri positivi da parte di FridaysForFuture che, al global strike del 9/11 in Piazza del Popolo, ci ha invitati ad intervenire, di Noi Restiamo che ci supportano come comitato e sono interessati alla causa e di centinaia di persone che ci seguono sui social.

Come vi sentite voi ragazzi a vivere in un ‘Quartiere’ dimenticato dal Comune di Roma?

Abitare in quartieri come La Pisana, Massimina, Ponte Galeria e in generale nella Valle

Galeria e nei luoghi limitrofi, vuol dire scontrarsi ogni giorno con una realtà difficile. Quando sai che l’aria che respiri è altamente cancerogena, che gli animali muoiono avvelenati e che la natura che da anni subisce l’aggressiva urbanizzazione e progressiva industrializzazione, ora rischia di diventare una ‘Chernobyl ‘ italiana, non puoi semplicemente ignorare chi questo disastro l’ha voluto e quanto sia necessario il coinvolgimento di tutti i cittadini della capitale. Si diventa subito adulti davanti a tanta devastazione. Vivere in una zona dimenticata dalle istituzioni significa addossarsi una responsabilità, significa dover riparare il danno che anni di rapporti tra mafie e governo hanno creato.

Che tipo di interessi economici gravitano intorno alla ‘Nuova Discarica’?

Se parliamo di interessi economici c’è bisogno di aprire un discorso molto ampio. Come tutti sappiamo la

città di Roma sta vivendo ormai da 4/5 anni delle emergenze dal punto di vista della gestione dei rifiuti. Il nostro comitato chiede a tutte le istituzioni uno sguardo diverso nei confronti della nostra zona.

Non crediamo sia possibile nel 2020, dopo aver sopportato per oltre 40 anni la discarica di Malagrotta che l’unica soluzione proposta a livello materiale sia un’altra discarica.

Siamo in una periferia romana, quindi gli interessi economici sono molteplici, ad iniziare da tutte le persone che nella nostra zona posseggono un appezzamento di terra o per coltivarlo o per allevarci animali, sicuramente i loro interessi credo siano fondamentali, una capitale europea come Roma non dovrebbe mai pensare di trovare una soluzione ad un problema distruggendo le attività di centinaia di persone.

Probabilmente la scelta di fare una nuova discarica deriva dal fatto che è la soluzione meno dispendiosa per le amministrazioni ma allo stesso tempo è anche la scelta più dannosa se analizzata con ottica a lungo termine, sarebbe molto più costoso, per esempio, organizzare il problema dei rifiuti Municipio per Municipio, siamo una città metropolitana ed è impensabile ad oggi, che una sola zona debba sobbarcarsi dei rifiuti dell’intera città. Questa che perviene dalle istituzioni sembra esser una visione senza futuro, probabilmente se riuscissero a costruire una nuova discarica, penserebbero di aver risolto il problema, ma sappiamo tutti che dal punto di vista del “lungo termine” questa nuova discarica non farebbe che distruggere ancora di più una zona già disastrata sotto molteplici punti di vista.

Io non penso che parlare di interessi economici sia fondamentale se prima non si capisce l’impatto che questo tipo di soluzioni, sta avendo sulla vita di ogni singolo cittadino, se prendiamo un campione di 10 giorni in almeno 5 o 6 l’aria sembra viziata e ha un cattivo odore, ovviamente ogni cittadino della Valle Galeria respira ciò che gli enti Regionali e Comunali hanno voluto autorizzare in questa zona, credo ci sia bisogno di un cambio di interpretazione, se continuiamo solamente a pensare in un’ottica economica probabilmente perderemmo di vista tutte le problematiche umane e sociali che insistono su questa zona.

Perchè secondo voi la Raggi con il tacito consenso di Zingaretti, ha votato a favore della nuova discarica di Monte Carnevale, mentre in campagna elettorale avevano detto NO?

Ci siamo posti anche noi più volte questa domanda e non abbiamo trovato nessuna giustificazione valida, semplicemente perché non c’è nessuna giustificazione alla creazione di una nuova discarica nella Valle Galeria. Crediamo che Raggi, Zingaretti e più in generale le istituzioni, con la decisione della discarica di Monte Carnevale abbiano dimostrato il loro totale disinteressa alla salute delle persone e dell’ambiente. Istituzioni che si interessano alla salute dei cittadini e all’ambiente avrebbero trovato delle soluzioni alternative a una discarica. Inoltre, non dimentichiamo che il sito per la nuova discarica non è risultato idoneo per vari motivi (mancanza di una barriera geologica naturale, vicinanza all’Oasi del Litorale Romano…), ci sembra quindi che queste ragioni non siano neanche state prese in considerazione, quasi che la discarica debba essere fatta qui a tutti i costi, senza considerare i tanti, troppi motivi che vanno contro questa scelta.

Le promesse elettorali non sono state mantenute ovviamente e ci chiediamo con quale criterio la scelta del sito di Monte Carnevale sia stata compiuta. Una spiegazione plausibile di questa scelta è la convenienza per le istituzioni, un giro di denaro che consente alle istituzioni di chiudere un occhio davanti a tutte le inadeguatezze. Ci sono soluzioni migliori, più difficili da applicare certo, come l’attuazione di un piano rifiuti zero, iniziare a lavorare davvero su una minore produzione di rifiuti e un maggiore riciclo; ma si punta invece sempre alle soluzioni più semplici e veloci, ovvero una discarica.

E davvero non capiamo come sia possibile creare un’altra discarica nella Valle Galleria, a pochi passi dalla vecchia Malagrotta. Le istituzioni vogliono farci credere di non conoscere le già gravi problematiche della nostra zona, così inquinata, maltrattata e ora di nuova calpestata. Ma è ingiustificabile condannare di nuovo migliaia di persone e la loro salute, non c’è motivazione che regga.

Se tu, Norma, potessi decidere, come miglioreresti il problema rifiuti?

Piuttosto che costruire una discarica che metterà a rischio la vita dei cittadini, che incrementerà ulteriormente l’inquinamento dell’aria, dell’acqua e della terra, che devasterà la biodiversità dell’agro romano e che quindi metterà a repentaglio le imprese agricole di zona, perché non optare invece su una gestione responsabile dei rifiuti, sul riciclo e sull’economia circolare? Rifiuti Zero può rappresentare un’alternativa economica al sistema dei rifiuti tradizionale, dove nuove risorse vengono continuamente utilizzate per rimpiazzare le risorse finite in discarica. Può anche rappresentare un’importante alternativa per l’inquinamento visto che la discarica produce una quantità significativa di inquinamento ambientale.

 

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Discarica di Valle Galeria. Grazia, graziella e…grazie Raggi!

Daniela Giombini
Daniela Giombini
Ha collaborato per anni con ROCKERILLA e ha prodotto la fanzine musicale Tribal Cabaret. Ha inoltre un passato da promoter musicale nella Subway Productions di cui è fondatrice e con la quale ha promosso le tournée di artisti di fama internazionale come Nirvana, Lemonheads, Hole,Mudhoney ecc.

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