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Come fare una mummia ‘perfetta’: scoperto antico manuale egizio

Gli scienziati dell’Università di Copenaghen hanno individuato all’interno di un papiro medico di 3.500 anni fa ingredienti e dettagli del procedimento. Questo è il testo più completo trovato finora, una sorta di manuale su come fare una mummia.

Come fare una mummia 'perfetta' scoperto antico manuale egizio

L’antico manuale egizio su come fare una mummia

Sofie Schiødt, egittologa presso l’Università di Copenaghen, ha commentato per la stampa la scoperta all’interno di un testo medico di 3.550 anni fa su di un papiro, che si occupa principalmente di erboristeria e gonfiori della pelle, ma che descrive senza precedenti alcuni dettagli accurati del procedimento di mummificazione, rendendolo come il primo vero manuale mai rinvenuto.

Il papiro è composto da due parti che appartenevano originariamente a due collezionisti privati, e molte sezioni sono ancora mancanti. Sulla base della paleografia, il papiro è stato datato approssimativamente al 1450 a.C.

Spiega Sofie Schiødt:

Nell’Antico Egitto la mummificazione era considerata un’arte sacra e la conoscenza delle tecniche, preclusa alla maggior parte delle persone, veniva per lo più tramandata oralmente, per cui le testimonianze scritte sono molto scarse.

Il volume sembra una serie di nozioni appuntate come promemoria per gli specialisti che conoscevano già i fondamenti del procedimento. Tra le nuove informazioni che abbiamo appreso grazie a questo testo vi è l’elenco di ingredienti profumati e antibattericida utilizzare per impregnare il lino rosso con cui veniva imbalsamato il volto del defunto.

La ricercatrice aggiunge che questo processo, di cui l’egittologia non era a conoscenza, veniva ripetuto a intervalli di quattro giorni; un numero ricorrente nel manuale, dato che viene esplicitato che gli imbalsamatori dovevano lavorare ogni quattro giorni sulla salma, seguendo un rituale che celebrava il ripristino dell’integrità corporea del defunto.

Nel manuale si evince inoltre che l’imbalsamazione avveniva in circa 70 giorni, 25 dei quali dedicati all’essiccazione e i restanti all’avvolgimento.

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Conclude la Schiødt :

Durante l’essiccazione  il corpo veniva trattato con il natron, un minerale che prende il nome dalla parola egizia ‘nṯry’, che significa ‘puro’, ‘divino’, mentre venivano asportato gli organi interni e gli occhi del defunto. Nei successivi 35 giorni il corpo veniva avvolto da bende e sostanze aromatiche.

Le attività, svolte ogni quattro giorni venivano concluse dopo 68 giorni, quando la salma veniva riposta nel sarcofago. Le ultime 48 ore venivano dedicate ai rituali che avevano lo scopo di accompagnare il defunto nell’aldilà.

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