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Veicoli carichi di esplosivo radono al suolo il nord di Gaza: l’orrore continua

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Il nord di Gaza è teatro di una distruzione senza precedenti, con interi isolati rasi al suolo da veicoli imbottiti di esplosivo. La situazione umanitaria è sempre più drammatica, mentre l’attenzione mediatica sembra svanire. L’esercito israeliano intensifica gli attacchi, colpendo edifici, ospedali e civili senza distinzione.

A nord di Gaza: famiglie distrutte e vite spezzate

Nella notte, un’intera famiglia di oltre venti persone è stata sterminata sotto le macerie dell’edificio in cui cercava rifugio. Ad oggi, più di 1.400 famiglie sono state cancellate dall’anagrafe: dal capostipite al più giovane dei neonati.

Tra le vittime di questa mattina, una madre e i suoi due figli, colpiti da un drone mentre cercavano di raggiungere l’ospedale Kamal Adwan.

A Sheikh Radwan, una giornalista, Eman Shanti, e suo figlio sono stati uccisi in un attacco mirato. Con quasi 200 giornalisti uccisi, il nord di Gaza è diventato una zona dove il racconto dei fatti rischia la vita.

Ospedali sotto attacco

Il dottor Abu Safia, dall’ospedale Kamal Adwan, lancia l’ennesimo disperato appello. Sette droni carichi di esplosivo hanno distrutto interi edifici, danneggiando anche l’ospedale stesso, dove i pazienti terrorizzati lottano per sopravvivere.

Attualmente, 120 feriti sono ricoverati, ma la mancanza di risorse e i continui bombardamenti rendono impossibile fornire cure adeguate.

“Abbiamo urgente bisogno di ripristinare sistemi di ossigeno, acqua ed elettricità. La nostra struttura viene attaccata incessantemente, e le forniture mediche essenziali non riescono a entrare nel nord di Gaza,” ha dichiarato il dottor Abu Safia.

Appello alla comunità internazionale

La comunità internazionale non può rimanere indifferente. Gli attacchi sistematici al sistema sanitario e l’alto numero di vittime richiedono un’azione immediata. Le richieste di aiuto dalle aree colpite non possono più essere ignorate.

Cosa puoi fare

  • Condividi questo articolo: Non lasciare che il silenzio cali su Gaza. Ogni condivisione aiuta a mantenere viva l’attenzione.
  • Scrivi ai tuoi rappresentanti politici: Chiedi un intervento immediato per fermare questa catastrofe umanitaria. Può sembrare velleitario ma far sentire la pressione popolare dell’elettorato ha ancora il suo peso.

Per favore, non smettere di parlare di Gaza.

* La versione integrale dell’articolo è disponibile su Alessandro Ferretti Blog

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Alessandro Ferretti
Alessandro Ferretti
Researcher presso Università degli Studi di Torino. Associate presso CERN

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