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martedì, Luglio 15, 2025
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Mondo Convenienza: la lotta dei lavoratori contro contratti inadeguati

Non si fermano dopo 15 giorni di sciopero i facchini e gli automobilisti di Mondo Convenienza a Firenze. Chiedono salari adeguati e orari definiti di lavoro, perché 300 ore al mese per 1200 euro non è una situazione sostenibile. Come nasce questa protesta? È la prima contro Mondo Convenienza? Qual è l’attuale contratto dei lavoratori e cosa chiedono all’azienda? Ricostruiamo le fasi dello sciopero.

Mondo Convenienza, 30 maggio: inizio dello sciopero a Campo Bisenzio

È il 30 Maggio quando i facchini e i montatori in appalto di Mondo Convenienza, guidati dai sindacalisti di Si Cobas, iniziano il loro presidio davanti ai magazzini di via Gattinella a Campi Bisenzio (FI).

La protesta è pacifica, ma la tensione sale immediatamente davanti alla richiesta di un confronto diretto con l’azienda e la società che gestisce l’appalto (Rl2), per chiedere chiarezza e tutela dei loro diritti di lavoratori.

L’intenzione di Si Cobas è da subito quella di coinvolgere le altre istituzioni e organizzazioni sindacali per chiedere l’applicazione di un adeguato contratto nazionale (CCNL) per far fronte ad una situazione denunciata più volte nel corso degli anni.

Proprio nei giorni in cui tutto questo accade infatti, Mondo Convenienza è tra gli imputati a Bologna e Ivrea, accusata di ricorrere a facchini, forniti da alcune coop (cooperative) con retribuzioni e orari lavorativi difformi dai contratti. L’accusa è partita da esposti presentati nell’estate del 2020 da circa 20 facchini, riguardanti episodi accaduti tra il 2017 e il 2018.

La resistenza passiva e il presidio davanti al Mondo Convenienza di Prato

Incatenati l’uno all’altro per evitare di essere portati via e impedire ai furgoni adibiti alle consegne di uscire dal magazzino, la loro resistenza passiva è proseguita fino a spostarsi, il 3 Giugno scorso, al punto vendita di via dei Confini a Prato (FI). La polizia è più volte intervenuta per spostare i manifestanti (come testimoniano numerosi video) e in alcuni casi ci sono stati dei feriti.

Grazie all’interesse del neosindaco di Campi Andrea Tagliaferri, per il 6 giugno era stato indetto un tavolo di confronto tra le parti con la prefettura, le proteste erano quindi state sospese, ma infine il tavolo è saltato e la Rl2, l’azienda che gestisce in appalto i depositi di Campo Bisenzio ha diffuso una nota in cui smentisce le denunce dei lavoratori, ribadendo la regolarità di contratti, retribuzioni (anche degli straordinari) e piano ferie.

A riprova di questo un video di alcuni lavoratori che non hanno aderito alla manifestazione che si lamentano di non poter lavorare. Rimane il sospetto che questi lavoratori siano in realtà stati chiamati in un secondo tempo per sopperire alla mancanza di personale dovuta allo sciopero, ma al di là delle speculazioni rimangono le parole del sindacato e la lunga lista di proteste e denunce accumulate negli anni.

Cosa denunciano e cosa chiedono i facchini e automobilisti di mondo convenienza?

Slogan e cartelli parlano chiaro: mai più consegne a mano, senza i giusti supporti tecnici, di mobili che superano i 100 kili per anche 6 piani di scale. Mai più turni di 10/14 ore perché i lavoratori escono alle 7 con il camion contenente la merce e non possono tornare a casa fino a che non è completamente vuoto. Mai più 6,50 euro lordi l’ora come compenso.

Quello che chiedono è un contratto logistica, con otto ore di lavoro giornaliere per 5 giorni lavorativi

È bene chiarire che facchini e automobilisti di Mondo Convenienza non sono assunti direttamente dalla ditta che infatti sta evitando di prendere parte davanti alla protesta. L’assunzione di questo personale segue il metodo di esternalizzazione, in pratica tramite un appalto Mondo Convenienza delega una società perché assuma personale per alcuni servizi.

In questo caso la società è Rl2 e paga i lavoratori secondo un contratto che rispetti il CCNL (contratto collettivo nazionale) e qui iniziano le proteste dei lavoratori; occupandosi della fase di approvvigionamento, distribuzione dei materiali e prodotti finiti, dovrebbero essere assunti secondo quello che viene definito contratto logistica.

Il contratto cui sono sottoposti e invece quello di Pulizie multiservizi che si applica a tutto il territorio nazionale per regolare i rapporti di lavoro di dipendenti e imprese del settore pulizie, sanificazione, etc.

La paga di questo contratto dipende dal livello cui si fa parte; i lavoratori che stanno scioperando risultano iscritti al livello più basso, come già aveva spiegato Emanuele Barosselli segretario della CIGL Lombardia per la logistica e i trasporti.

Quali sono le reazioni a fronte di questi 14 giorni di sciopero?

il 7 giugno ha fatto il giro del web un video in cui si vede un autista su un camion di Mondo Convenienza che investe uno dei manifestanti davanti a Campi Bisenzio, e sono girati alcuni video di altri automobilisti che si sono mostrati contrari alla protesta, ma a parte queste voci isolate il fronte degli scioperanti sembra molto compatto e deciso, sia a non risponder con violenza e continuare la loro muraglia di corpi intrecciati, sia nell’aspettare caparbiamente che Mondo Convenienza e Rl2 diano una risposta alle loro richieste. Come già detto della questione si sta molto occupando Tagliaferri nonostante il terreno accusato non sembri favorevole al dialogo.

I picchetti davanti a via Gattinella non rimangono impuniti, e 33 persone rischiano la denuncia per aver partecipato alle proteste dei lavoratori, si tratta di vari militanti identificati già il primo giugno dalla Digos durante il primo tentativo di sgombero dello sciopero.

Lavoratori e sindacato hanno sfilato all’interno del punto vendita per dissuadere la clientela dall’acquisto fino a quando l’azienda non accetterà il confronto.

Per sostituire i lavoratori in sciopero è arrivato personale da Pisa, Bologna, Perugia, Torino e Venezia, se in futuro ci sarà un’indagine verrà indicato se questa sostituzione è stata fatta secondo legge o è stato commesso un illecito (le regole in merito alla sostituzione legale di lavoratori scioperanti sono state stabilite dalla Cassazione nel Maggio del 2018)

È la prima volta che una cosa del genere accade a mondo convenienza?

Non è la prima volta che Mondo Convenienza si trova in una situazione del genere. Già nel maggio 2021 c’era stata una protesta a San Giuliano Milanese (MI) contro una cooperativa che aveva in appalto servizi (consegna e montaggio) per la suddetta azienda. Nello stesso anno la procura apriva un’indagine ai danni di Mondo Convenienza per maltrattamenti e caporalato (sfruttamento a basso costo di manodopera).

A marzo 2022 la procura radunò 18 denunce di operai a proposito di turni massacranti, scarse condizioni igieniche, paghe basse e come abbiamo detto, poco prima della protesta era in atto un processo per gli stessi motivi a Bologna e Ivrea.

Del resto Mondo Convenienza non è l’unica ditta ad usare appalti e subappalti per l’assunzione di una parte del personale, anche Ikea e altri colossi dell’arredamento operano secondo i medesimi criteri.

Questo tipo di soluzione è sicuramente conveniente per la ditta, che si ritroverà una manodopera operante (in questo caso nel settore trasporti e montaggio) non direttamente alle sue dipendenze; quindi, si paga direttamente solo la società appaltatrice.

Questo sistema di deleghe su deleghe, appalti su appalti, sulla carta funziona correttamente; tuttavia, continua a dare problemi per i lavoratori che essendo assunti legalmente da una ditta, e lavorando attivamente per un’altra, spesso si trovano a dover affrontare critiche situazioni contrattuali senza avere i giusti strumenti per protesta e far valere i loro diritti.

In questo senso la protesta di questi giorni davanti ai magazzini di Mondo Convenienza dovrebbe servire da monito per gettare luce su questo lato oscuro del mondo del lavoro.

 

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Nicole Gozzi
Nicole Gozzi
Specializzanda in filosofia presso la Sapienza. Ama la scrittura, il cinema e la cultura in diversi ambiti, ed unisce queste mie passioni nella pagina Instagram logosquotidiano.

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