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La Cina riafferma la sua politica estera basata su cooperazione, multilateralismo e sviluppo condiviso. Wang Yi ribadisce l’amicizia con la Russia, il sostegno al Sud globale e il ruolo di Pechino nella diplomazia mondiale, delineando una visione di stabilità e progresso contro il dominio unipolare.
La Cina e la diplomazia del futuro secondo Wang Yi
– Luca Bagatin*
Il 7 marzo, il Ministro degli Esteri cinese Wang Yi, durante la riunione dell’Assemblea Nazionale del Popolo, ha illustrato le linee guida della politica estera cinese in una conferenza stampa di 90 minuti. Tra i temi centrali, l’amicizia storica con la Russia, fondata su cooperazione e mutuo vantaggio. Wang ha sottolineato che la relazione sino-russa è solida, non soggetta a interferenze esterne e rappresenta un modello per le relazioni internazionali basate su rispetto reciproco e non ingerenza.
In un mondo sempre più frammentato da tensioni geopolitiche, la Cina si propone come un attore di equilibrio. “La diplomazia cinese resterà ferma dalla parte giusta della Storia e del progresso umano“, ha affermato Wang, evidenziando il ruolo del Paese nel promuovere stabilità e crescita condivisa.
Multilateralismo e cooperazione globale
Wang ha ribadito l’impegno della Cina per un “vero multilateralismo”, in contrasto con le logiche di potenza e di egemonia. L’obiettivo è una governance globale basata su ampie consultazioni, contributi congiunti e benefici condivisi. “Rispetteremo gli scopi e i principi della Carta delle Nazioni Unite e lavoreremo per un mondo multipolare equo e ordinato”, ha dichiarato.
Un focus particolare è stato posto sul Sud globale, considerato una forza chiave per la pace mondiale e lo sviluppo. Con l’espansione dei BRICS e l’ingresso di nuovi membri, la Cina intende rafforzare la cooperazione con i Paesi emergenti, sostenendo la loro crescita economica e la loro autonomia politica.
La questione ucraina e il ruolo della Cina nella pace mondiale
Sul conflitto in Ucraina, Wang ha sottolineato che la Cina ha sempre promosso una soluzione diplomatica, basata su dialogo e negoziati. “Abbiamo lavorato attivamente per la pace sin dal primo giorno della crisi”, ha affermato, ricordando il documento di posizione cinese e l’iniziativa del “Gruppo di amici per la pace” presso l’ONU.
Secondo il Ministro, la tragedia avrebbe potuto essere evitata se la sicurezza fosse stata reciproca e non costruita a scapito di altri. Ha ribadito che la Cina continuerà a svolgere un ruolo costruttivo per raggiungere una pace duratura, in linea con la visione di una sicurezza comune e sostenibile.
Tecnologia, relazioni con gli USA e nuovi equilibri globali
Affrontando il tema dell’innovazione tecnologica, Wang ha criticato le politiche protezionistiche che ostacolano la condivisione delle conoscenze. “La scienza e la tecnologia non dovrebbero creare cortine di ferro, ma essere una ricchezza condivisa da tutti”, ha dichiarato, sottolineando l’importanza della cooperazione internazionale.
Sulle relazioni con gli Stati Uniti, ha ribadito che il rapporto commerciale tra le due potenze deve basarsi su reciprocità e vantaggi comuni, avvertendo che la Cina risponderà a qualsiasi forma di pressione arbitraria. Allo stesso tempo, ha riaffermato l’impegno per una coesistenza pacifica, nel rispetto dell’uguaglianza sovrana e del multilateralismo.
Il Medio Oriente, Taiwan e le prospettive future
Riguardo al Medio Oriente, Wang ha riaffermato il sostegno cinese alla soluzione dei due Stati per la Palestina, condannando ogni tentativo di alterare lo status di Gaza con la forza. “Senza pace in Medio Oriente, il mondo non sarà stabile”, ha sottolineato.
Sulla questione di Taiwan, il Ministro ha ribadito che l’isola è una parte inalienabile del territorio cinese, richiamando il principio di “una sola Cina” sancito dalle Nazioni Unite.
Infine, ha evidenziato il valore del rispetto reciproco nelle relazioni internazionali, citando i principi del Presidente Xi Jinping per un mondo basato su stabilità, cooperazione e giustizia sociale.
“Dobbiamo impedire al mondo di tornare alla legge della giungla“, ha ammonito Wang, rilanciando l’idea di un ordine globale equo e sostenibile, in cui nessuna nazione sia lasciata indietro.
* Luca Bagatin è su www.amoreeliberta.blogspot.it
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